Conti pubblici, Boccia: “Evitare lo scontro con l’Ue e aprire il dialogo”

Le dichiarazioni del numero uno di Confindustria

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 04/06/2018 Milano (Ita) - Largo greppi 1 Cronaca Assemblea Assochimica 2018 - Presente anche il presidente del Parlamento Europeo Nella foto: Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria

ROMA “La proposta della Commissione europea di aprire la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per debito eccessivo non è inattesa. Semmai, conferma quanto Confindustria afferma da tempo e cioè che i provvedimenti vanno valutati per gli effetti che hanno sull’economia reale e sulla capacità di far scendere il rapporto tra debito e Pil. Bisogna prendere atto che alcune misure intraprese hanno impattato negativamente sui conti e le prospettive del Paese”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel commentare il Rapporto che arriva da Bruxelles, margine dell’incontro con i sindacati.

Il dialogo tra Italia e Ue

“L’importante, adesso, è aprire un dialogo con l’Unione Europea e predisporre un serio e credibile piano di medio termine che conduca il Paese verso una crescita più sostenuta. E verso una traiettoria di riduzione di deficit e debito – continua Boccia -. Come abbiamo più volte ricordato, il debito pubblico è una questione tutta italiana. E lo scontro con l’Europa non è nell’interesse nazionale per cui dobbiamo compiere tutti gli sforzi possibili per evitarlo”.

La decisione dell’Europa

“La decisione dell’Europa ci consiglia inoltre di porre la massima attenzione sul nodo risorse in vista della prossima legge di bilancio”, prosegue il presidente di Confindustria. Sottolineando che “scontri e incomprensioni fanno aumentare l’incertezza e la sfiducia nel Paese. Con la conseguenza, tra l’altro, di spingere verso l’alto lo spread, innalzare il costo dell’indebitamento per imprese e famiglie. Rendendo più difficoltoso il percorso di riduzione del debito”.

L’Italia tra crescita bassa e rischio infrazione

“Al di là della necessità di fronteggiare la richiesta d’infrazione – conclude Boccia – ribadiamo che le partite da giocare in Europa sono più di una. E che fondamentale importanza riveste la capacità di incidere nella scelta del presidente della Commissione, del commissario per l’Italia, del prossimo numero uno della Bce”.

(AWE/LaPresse)

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