Coree, domani vertice Kim-Moon: prima volta leader Pyongyang a Sud

Xinhua/LaPresse

Seul (Corea del Sud), 26 apr. (LaPresse/AFP) – Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, e il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, si incontreranno domani per il primo vertice di questo tipo dal 2007. Moon riceverà il leader di Pyongyang attorno alle 9.30 di mattina (le 2.30 in Italia) di fronte ai blocchi di cemento che segnano il confine nella zona demilitarizzata. Lo ha annunciato il capo dello staff presidenziale di Seul, Im Jong-seok, in conferenza stampa. Kim sarà il primo leader nordcoreano ad attraversare la linea di demarcazione militare fra i due Paesi, mettendo così piede nel Sud, dalla fine della guerra di Corea 65 anni fa.

L’incontro sarà il terzo di sempre, dopo i vertici di Pyongyang del 2000 e del 2007. È considerato il punto di arrivo del processo di riavvicinamento diplomatico sulla penisola dopo un lungo periodo di tensioni, e giunge prima di un incontro fra Kim e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, atteso ai primi di giugno; il tycoon, infatti, ha detto che vorrebbe incontrare il leader nordcoreano tra la fine di maggio e il mese di giugno. Ieri il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha rivelato che sono in corso trattative per organizzare un incontro fra Trump e Moon “prima del vertice Stati Uniti-Corea del Nord”.

Al centro dell’agenda del vertice ci sarà l’arsenale nucleare nordcoreano. L’anno scorso Pyongyang ha effettuato diversi test e ha lanciato missili in grado di raggiungere la terraferma degli Stati Uniti, facendo salire la tensione e avviando scambi di insulti e minacce di guerra tra Kim e Trump. Il leader sudcoreano Moon ha sfruttato le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang come occasione per avviare un difficile processo di distensione.

Al tavolo del summit, oltre che delle ambizioni nucleari di Pyongyang, i due leader dovrebbero discutere anche di un percorso verso la pace sulla penisola, per porre fine formalmente alla guerra di Corea del 1950-1953. Per l’occasione, Corea del Sud e Stati Uniti hanno annunciato la sospensione per un giorno delle esercitazioni militari annuali.

Al suo arrivo a Kim verrà assegnata una guardia d’onore militare e i due leader cammineranno insieme verso la Peace House, un edificio in vetro e cemento sul lato meridionale del villaggio di Panmunjom, dove si svolgerà il summit. Si tratta di un luogo fortemente simbolico: qui nel 1953 fu firmato l’armistizio che mise fine al conflitto. Prima dell’inizio del vertice, Kim firmerà il libro degli ospiti, quindi i due leader pianteranno insieme “un albero di pino, che rappresenta pace e prosperità, sulla linea di demarcazione militare che ha simboleggiato il conflitto e la divisione negli ultimi 65 anni”, ha affermato il portavoce di Moon. Il terreno usato arriverà dal monte Paektu, al confine nord con la Cina, e dal monte Halla, nell’isola meridionale di Jeju.

Kim Jong-Un sarà accompagnato da nove funzionari e tra loro c’è la sorella Kim Yo-jong, fra i più stretti consiglieri e che aveva guidato la delegazione del Nord alle Olimpiadi invernali in Corea del Sud a febbraio. Faranno parte del gruppo anche il capo del cerimoniale di Stato, Kim Yong Nam, che ha accompagnato Yo Jong alle Olimpiadi, così come i ministri degli Esteri e della Difesa.

“A differenza del passato, la delegazione include alti ufficiali militari e diplomatici”, ha sottolineato il capo dello staff presidenziale di Seul. Quanto alla Corea del Sud, con il presidente Moon ci saranno sette funzionari, compresi i ministri di Difesa, Esteri e per l’Unificazione; e all’ultimo momento si è aggiunto alla squadra anche il presidente dei capi di stato maggiore delle forze armate sudcoreane.

Un eventuale accordo “potrebbe avere il nome di ‘Dichiarazione di Panmunjom'”, ha detto Im Jong-seok. Che ha però avvertito della difficoltà del negoziato. Un accordo sulla denuclearizzazione “in un momento in cui i programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord sono avanzati notevolmente” sarà “più difficile” rispetto ai patti stretti su questo tema negli anni ’90 e 2000. Da questo punto di vista, ha sottolineato, sarà importante capire “a quale livello i due leader saranno in grado di raggiungere un accordo in merito e come questo sarà espresso nel testo” della dichiarazione finale.

In passato la condizione posta dalla Corea del Nord per la denuclearizzazione è stata il ritiro delle truppe statunitensi dal Sud e lo smantellamento del sistema di difesa missilistico fornito a Seul. Proposte che per Washington restano irricevibili.

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