Coronavirus, Fontana e sindaci: “In Lombardia chiudete tutto”

Foto Claudio Furlan - LaPresse in foto Attilio Fontana

MILANO – Chiudere gli esercizi commerciali, ad eccezione degli alimentari e delle farmacie, fermare i trasporti pubblici e chiudere le aziende che ancora non sono in telelavoro. Quindici giorni di coprifuoco assoluto per tutta la Lombardia. É questa la “misura radicale” che il governatore Attilio Fontana e i sindaci lombardi chiedono di adottare al governo per riuscire a fermare l’epidemia di coronavirus che non accenna a diminuire.

I numeri del contagio parlano da soli

Sono 5.791 i tamponi positivi in Lombardia (più 322 rispetto a ieri), 3.319 i ricoverati (505 in più), 466 quelli in terapia intensiva (26), aumentano i dimessi – 826 – ma anche i decessi, che sono a oggi 468, 135 nelle ultime 24 ore. In provincia di Milano sono 592 i positivi, 86 più di ieri. La Provincia di Bergamo è quella con il maggior numero di contagiati: 1.472, con un aumento da ieri di 248. Lodi invece si ‘ferma’ a 963, 35 più di ieri, a dimostrazione, secondo l’assessore, che la zona rossa è servita. A Brescia i contagiati sono 790 (+51), a Como 46, a Cremona 957 (+41), a Lecco 89 (+25), a Milano 592 (+86) . Sono 119 a Mantova, a Sondrio 7, a Pavia 324 a Varese 50.

Unica nota positiva è il fatto che “nella ex zona rossa di Codogno e Lodi si è fermato il numero dei contagi di coronavirus. E’ l’unica zona del territorio lombardo dove si è assistito finalmente a un rallentamento della sua diffusione. Da questo dato significativo, che dimostra l’efficacia delle misure di contenimento messe in atto in quei Comuni, hanno tratto origine gli incontri che abbiamo avuto oggi, con i sindaci dei capoluogo e con i rappresentanti del Governo e delle altre Regioni”.

Sono le considerazioni del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che per la prima volta è intervenuto fisicamente dopo il periodo di autoisolamento, alla conferenza stampa per fare il punto sul coronavirus. Insieme a lui, anche il vicepresidente Fabrizio Sala, l’assessore al Welfare Giulio Gallera, quello alla Protezione Civile, Pietro Foroni, e quello al Bilancio, Davide Caparini.

“Lo stop del contagio in quella zona – ha spiegato Fontana- ha indotto i sindaci dei comuni capoluogo a chiedere alla Lombardia di farsi interprete presso il governo per chiedere misure ancora più stringenti, affinchè lo stesso risultato possa replicarsi in tutto il territorio regionale. Una richiesta contenuta in una lettera, sottoscritta questo pomeriggio da tutti i primi cittadini e che ho illustrato ai rappresentanti del Governo nel corso della videoconferenza con tutti i colleghi presidenti di Regione”.

Il presidente ha quindi informato che “i rappresentanti del governo si sono riservati di vagliare la proposta durante un Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi domani mattina. Vedremo quali decisioni intendono prendere, altrimenti faremo le nostre valutazioni”.

“Quello che abbiamo voluto evidenziare – ha aggiunto – e’ la necessita’ di intervenire in maniera rigorosa perché il sistema sanitario inizia ad essere vicino a un momento di difficoltà e non possiamo permetterci che ciò accada. Mi auguro che tutti gli appelli che arrivano da diverse parti del mondo imprenditoriale, sindacale e politico lombardo possano essere valutati attentamente, perché la sensazione che ho potuto percepire tra i miei colleghi presidenti delle Regione – conclude – e forse anche tra qualcuno del Governo, è che ancora non sia ben chiara a tutti la situazione in cui sta vivendo la Lombardia”. (LaPresse)

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