Coronavirus, superati i 10mila casi: aumentano i decessi ma calano i contagi

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse

MILANO – I casi di coronavirus registrati in Italia hanno superato quota 10mila. Secondo gli ultimi dati diramati dalla Protezione civile sono 8.514 le persone positive al covid-19, 631 le vittime e 1.004 i guariti. Sono invece 877 le persone attualmente in terapia intensiva (+144). Rispetto a lunedì è aumentato il numero giornaliero dei decessi con 168 nuovi morti di cui 135 nella sola Lombardia, ma è in forte diminuzione il numero dei nuovi contagi. Oggi se ne sono registrati infatti 529, rispetto ai 1.598 di lunedì. Un dato incoraggiante anche se non tiene conto dei nuovi casi in Lombardia.

Tra i contagiati “il 5-7% ha meno di 30 anni”, ha reso noto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, sottolineando che anche se questa fascia d’età risulta meno suscettibile al contagio, il suo comportamento resta “decisivo” nella dinamica per evitare il diffondersi dell’epidemia.

Nelle ultime 24 ore la fascia 80-89 anni è stata quella più colpita per numero di decessi (45% del totale). Tra le vittime anche il consigliere comunale della Lega a Piacenza Nelio Pavesi, 68enne, ricoverato dopo essere risultato positivo al virus.E’ ancora presto per vedere i risultati delle disposizioni adottate ieri dal governo per contenere l’epidemia. “Le misure prese non sono istantanee ma coerenti con i tempi di incubazione di 14 giorni”, ha spiegato il presidente dell’Iss durante il consueto appuntamento con la stampa. E sull’ipotesi di adottare misure più stringenti per la Lombardia, come la chiusura di negozi e uffici pubblici, il commissario straordinario all’emergenza Angelo Borrelli ha detto che la richiesta dovrà essere considerata e valutata. “Non ho elementi da fornire, li vedremo domani”, ha riferito il capo della Protezione civile.

Intanto l’Iss ha diffuso l’indagine epidemiologica messa a punto per tracciare il trend dell’epidemia. Secondo i dati riferiti dall’Istituto la trasmissione dell’infezione da Sars-Cov-2 è avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina, e di un caso nella regione Lombardia, una persona di nazionalità iraniana, che si sarebbe verosimilmente infettata in Iran. “Attualmente non è possibile ricostruire, per tutti i pazienti, la catena di trasmissione dell’infezione”, ha specificato l’Iss ma “la maggior parte dei casi segnalati” sono da ricollegarsi a quelli diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le zone più colpite dall’epidemia con, rispettivamente 5.791, 1.533 e 856 contagiati.

Secondo l’Iss , i primi casi sintomatici risalgono alla fine di gennaio, l’età mediana delle persone positive è di 65 anni, e il 62% è di sesso maschile. Le fasce più colpite si confermano quelle dei 70-79 anni (21,4% casi), e degli over 80 anni(18,4%). Il 21% dei casi di nuovo coronavirus risulta ospedalizzato, e tra quelli di cui si conosce il reparto di ricovero (1.545) il 12% risulta in terapia intensiva. Ben 583 casi sono stati diagnosticati tra gli operatori sanitari. Al termine del punto con la stampa un appello è arrivato dal capo della protezione civile Angelo Borrelli che ha invitato i cittadini “ad informarsi attraverso i canali ufficiali e non con le fake news che purtroppo girano anche sui social” e che anche oggi la Protezione civile ha dovuto smentire. (LaPresse)

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