Coronavirus, il governo studia lo stop a scadenze fiscali e mutui. Congedi anche per gli autonomi

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse

ROMA – Sospensione dei mutui, forse anche di bollette e tributi, su tutto il territorio nazionale. Cassa integrazione e congedi per i genitori. Le misure, drastiche e costose, sono allo studio del Governo per aiutare gli italiani alle prese con il coronavirus, le scuole chiuse e l’obbligo di dover limitare al minimo gli spostamenti. Già mercoledì, Palazzo Chigi potrebbe approvare il decreto “economico”.

Il ministro per il Lavoro, Nunzia Catalfo, annuncia che nel decreto verrà previsto un congedo per chi ha figli fino a 12 anni. L’astensione dal lavoro potrà durare 12-15 giorni, per lavoratori dipendenti e autonomi, con un’indennità parametrata alla retribuzione. Il congedo, che in caso di figli disabili non pone loro limiti d’età, si potrà usare “in alternativa al voucher baby sitter”, spiega Catalfo, anticipando poi che 2 miliardi verranno usati per la cassa in deroga “per tutti i settori non coperti”.

Il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, invece, dice che l’esecutivo vorrebbe aiutare famiglie e imprese sospendenedo il pagamento di mutui e magari anche dei tributi. Certo, rinviare le incombenze può far respirare molti, e da subito. Ma, assieme alle altre misure, costerebbe caro. Quasi certamente i 7,5 miliardi annunciati da Palazzo Chigi la scorsa settimana non saranno sufficienti. Lo stesso Patuanelli ammette che probabilmente la soglia sarà superata: ora si ragiona sull’ordine dei 10 miliardi.

Cifre simili si traducono in un maggior deficit per i conti pubblici italiani. La scorsa settimana, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva annunciato che il rapporto deficit/Pil passerà dal 2,2% al 2,5%. Adesso quelle cifre sembrano già superate. C’è chi parla del 2,8%, chi addirittura del 4%. E’ forse troppo presto per parlarne, anche perché andrà capito quale sarà l’effettiva dimensione del Prodotto interno lordo, certamente ridimensionato dalla sostanziale paralisi dell’economia italiana.

Da Bruxelles continuano ad arrivare aperture e solidarietà verso Roma

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, dopo un confronta telefonico con il premier Giuseppe Conte, si dice sempre favorevole ad aiutare l’Italia il più possibile. Dal colloquio inoltre, fa sapere Palazzo Chigi, è emersa una piena condivisione un coordinamento europeo di tipo rafforzato.

Di sicuro, però, il quadro italiano non è confortante. Lo sostiene una lucida analisi dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, organo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani. “Affidarsi solo alle politiche nazionali rischia di lasciare un’eredità difficilmente gestibile in futuro”, sottolinea l’Upb, auspicando, fin da subito, di affiancare alle azioni nazionali la possibilità di emettere debito con garanzia europea.

Visto che l’impatto sulle attività avrà effetti “sulla potenzialità dell’intero Paese per molti anni a venire”, sarebbe bene avere un’assicurazione comunitaria sui fondi stanziati, in modo da dare ossigeno a famiglie e imprese e non pesare direttamente sul già massiccio debito nazionale. La priorità, per gli economisti dell’Upb, è preservare la capacità produttiva e il sistema sanitario.

Due obiettivi che, con ogni probabilità, saranno in cima alla lista che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri illustrerà alle commissioni parlamentari riuniti mercoledì mattina per lo scostamento di bilancio. L’audizione di Gualtieri, inizialmente fissata per martedì sera, è slittata di qualche ora proprio per limare ulteriormente il pacchetto anti-virus. (AWE/LaPresse)

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