Coronavirus, Lodi come Wuhan: psicosi, scuole chiuse e caccia alle mascherine

La Lombardia corre ai ripari

Foto Luca Bruno / AP Casi di coronavirus

MILANO – La Bassa lodigiana come una piccola Wuhan: locali pubblici chiusi, farmacie prese d’assalto a caccia di mascherine e tre interi paesi isolati. La popolazione è stata invitata dalle autorità a non uscire di casa a Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo e Codogno, dove tra l’altro il sindaco Francesco Passerini con un’ordinanza “provvisoria e precauzionale” ha abbassato le saracinesche anche ai bar, biblioteca, uffici comunali, impianti sportivi e scuole. Annullate le festività del Carnevale, previste nelle piazze e in strada per le giornate di lunedì e martedì. L’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha chiesto ai cittadini di “rimanere in ambito domiciliare” ed “evitare contatti sociali”. L’invito riguarda circa 35mila persone, e mantenere la lucidità nell’affrontare la nuova quotidianità imposta dall’emergenza non è secondario.

Venerdì all’istituto comprensivo di Codogno è scattata la psicosi già dal mattino, quando i media hanno iniziato a diffondere la notizia dei sei casi casi confermati in zona positivi ai test. Tra gli infetti c’è anche un’insegnante, la moglie del paziente zero, l’uomo di 38 anni che ha cenato con un professionista dell’azienda piacentina Mae di Fiorenzuola di rientro dalla Cina.

La donna, incinta all’ottavo mese, è in maternità e per questo motivo, racconta la dirigente scolastica Cecilia Cugini, “non ha mai iniziato a lavorare da noi quest’anno perchè in dolce attesa. Tra i genitori si è diffuso il panico, anche per colpa di informazioni veicolate in modo impreciso o errato, vere e proprie fake news sui social e Whatsapp”. Poco dopo il suono della prima campanella “in moltissimi sono venuti a chiedere di poter ritirare i figli, all’inizio alla spicciolata, poi la cosa ha assunto dimensioni importanti. Non me la sono sentita di dire di no – continua la preside – e ho fatto circolare un avviso per permettere agli studenti di uscire prima da scuola”.

Pericolo psicosi in Lombardia

In ospedale a Codogno si entra solo con la mascherina. Anche i giornalisti che si sono recati sul posto hanno deciso di indossarla, qualcuno propone addirittura l’uso di microfoni ‘usa e getta’. Gli accessi al pronto soccorso sono attualmente interrotti: gli ingressi sbarrati e i corridoi deserti. Per chi dovesse riscontrare sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio. I sanitari, intanto, stanno provvedendo a fare i tamponi a tutti coloro che potrebbero essere entrati in contatto con i contagiati, tra cui i colleghi del 38enne che lavora all’Unilever di Casalpusterlengo e quelli del suo amico rientrato dalla Cina.

Regione Lombardia sta preparando un’ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione come le messe e gli eventi sportivi. “Chiuderemo le attività commerciali e i negozi di 9 comuni”, precisa l’assessore lombardo Gallera, “per una settimana gli abitanti resteranno in casa, senza eventuali disagi dal punto di vista lavorativo”.

Ester Castano (LaPresse)

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