Papa Francesco da Santa Marta: “Oggi sia per tutti la domenica del pianto”. Speranza: “Non abbassiamo la guardia”

Il ministro: "Si finirebbe per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri".

Foto Filippo Monteforte / AFP in foto Papa Francesco

ROMA – “Oggi sia per tutti la domenica del pianto”. Così l’ha definita Papa Francesco nell’omelia da Santa Marta, trasmessa in streaming per l’emergenza coronavirus.

“Penso a tanta gente – ha continuato il Santo Padre – che piange, gente isolata, in quarantena, gli anziani soli, i ricoverati, le persone nelle terapie intensive, genitori che vedono che non c’è lo stipendio e non ce la faranno a dare da mangiare ai figli. Tanta gente piange. Anche noi nel nostro cuore li accompagniamo piangendo col pianto del Signore per tutto il suo popolo”. Il pontefice, proprio ieri pomeriggio, ha dato la benedizione ‘Urbi et Orbi’ in una Piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia trasmessa alle 18 su RaiUno e seguita da 8 milioni e 625mila spettatori (con il 32.69% di share)

Speranza: “Siamo in piena epidemia”

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha invitato gli italiani a non abbassare la guardia ricordando a tutti che “siamo in piena epidemia. Si finirebbe – ha sottolineato – per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri. Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. tempo e gradualità”. E dalla Sicilia, il governatore Nello Musumeci ricorda che “il 95% della gente in Sicilia rimane a casa, non va in giro, il picco dei contagi del coronavirus dovrebbe arrivare entro la metà di aprile”.

Boccia, no al fai da te

“Se l’autonomia è sussidiarietà è un conto, se l’autonomia è fare da soli perché si pensa di fare meglio la risposta è ‘no perché crolli’. Nessuna Regione ce l’avrebbe fatta da sola, sarebbero crollate tutte” ha detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. E ha aggiunto che “se non ci fosse lo Stato non ci sarebbe quasi nulla se non le cose che erano nei depositi, anche abbastanza modesti e piccoli sui territori”. E sulle prossime scadenze sulle misure restrittive ha aggiunto: “le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate”.

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