Corruzione a Villa Literno. L’intercettazione: “Senza concessione perde 500 voti”

Il commercialista Aversano intercettato mentre parla in auto con Salvatore Nicchiniello

VILLA LITERNO – Pronti ad appoggiare Tamburrino alle Comunali in cambio della licenza, ma di schierarsi ‘platealmente’ non avevano intenzione: è la strategia che i Nicchiniello, stando alle intercettazione ‘a pioggia’ fatte dai carabinieri, avrebbero adottato nel 2016. “Io gliel’ho detto: Nicola, a te ti dico solo una cosa. Noi non siamo politici. A me non importo della politica quindi – diceva Salvatore Nicchiniello, 40enne liternese – non mi chiedere di andare ‘a traviers’ ad andare a fare gli agguati, perché questi agguati, io, non li posso fare!”. Era il 12 aprile di quattro anni fa. Il costruttore era in auto con Angelo Aversano, commercialista 37enne. “E lui ha detto: ‘Ti do pure i nomi e tu mi devi aiutare a farmi sindaco’ – continuava l’imprenditore – Questo benissimo. Ho detto: però io dentro la casa della gente non vado, io riunisco la famiglia, quella là, gli stretti e ti faccio, voglio dire, quello che ti devo fare!”. E secondo Aversano, per gli inquirenti stretto collaboratore dei costruttori, era la mossa giusta: “E tu questo gli dovevi dire, eh… basta! E lo dovevi sapere solo tu e non lo devi dire più a nessuno. […] Perché poi ‘spognan ’a fresella’, la gente su di te che tu… non capiscono dove vuole arrivare”.

A rivelare l’ipotizzato scambio voti-favori è direttamente Salvatore Nicchiniello: “Però con l’accordo che per il 20-25 maggio ci dà la concessione… eh, o sennò”. “E o sennò che? Tu ti compri la terra”, aggiungeva Aversano. “Eh. E poi si vede dopo quando dobbiamo andare a votare”.

A prospettare cosa sarebbe potuto succedere nel caso del mancato permesso è il commercialista: “Non è manco che non ti dà la concessione, perde cinque-seicento voti Nicola… perché dopo mica è solo con te… dopo è con tutti quelli che stanno pure attorno a te. Perché chiudendo con te quelli chiudono tutto ‘o pacchtiello’… è normale!”. “Io – aggiungeva Nicchiniello – gli ho dato pure una notizia, gli ho detto che deve stare addosso a ‘Peppe di San sossio’ che si deve stare accorto, quello Peppe sta troppo …omissis…”.
Le conversazioni ‘ascoltate’ dai militari dell’Arma del Nucleo investigativo di Caserta hanno spinto la procura di Napoli Nord a chiedere ed ottenere, il 10 dicembre scorso, l’arresto cautelare (confermato dal tribunale della Libertà) per il sindaco Tamburrino, l’ex capo dell’ufficio tecnico Giuseppe D’Ausilio, Salvatore e il padre, Francesco Nicchiniello, 64enne. I quattro finiti ai domiciliari, difesi dagli avvocati Giuseppe Stellato e Gabriele Piatto, rispondono di corruzione.

Primo cittadino e architetto avrebbero agito non rispettando le dovute norme per favorire i costruttori nel rilascio della licenza per costruire un centro turistico in via delle Dune in cambio di denaro e appoggio elettorale. Avrebbe partecipato al presunto scambio corruttivo anche Aversano, rappresentato dal legale Domenico Cesaro, in qualità di intermediario.
Il gip di Napoli Nord, in relazione alla posizione del commercialista, però, ha negato l’arresto: contro quella decisione la procura ha fatto ricorso al Riesame. L’udienza dinanzi al tribunale della Libertà partenopeo non è stata ancora calendarizzata.

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