Covid, Abrignani: “Restare a casa fino a quando il tampone è negativo”

L'intervento dell'immunologo dell’Università di Milano e già membro del Cts

People line up to get tested for coronavirus in Bolzano, northern Italy, Friday, Nov. 20, 2020. Citizens in Italy’s small Germany-speaking province of South Tyrol were lining up Friday at schools, gymnasiums and pharmacies for a mass COVID-19 screening that officials hope will speed a lifting of the partial lockdown and get children back to school. (AP Photo/Antonio Calanni)

ROMA – “Una combinazione di tre fattori ha portato a questa ondata estiva: nuove varianti, il conseguente aumento degli infettabili e la quasi totale assenza di misure di protezione”. Così Sergio Abrignani, immunologo dell’Università di Milano e già membro del Cts, in un’intervista con La Stampa fa il punto della situazione relativa al covid all’inizio dell’estate. “L’invasione dell’Ucraina ha distratto l’opinione pubblica, ma non Omicron che ha generato le varianti 4 e 5, tra i virus più infettivi della Storia e capaci di sfuggire maggiormente alla risposta immunitaria indotta dai vaccini basati sulla proteina Spike di Wuhan. Questo ha allargato il bacino degli infettabili, anche per l’assenza di misure di contenimento oltre alle mascherine, che ormai non sono più richieste neppure sui voli internazionali”, aggiunge. Bocciata la proposta di togliere la quarantena obbligatoria per i positivi. “Se va in giro aumenta i rischi per gli altri, in particolare per i fragili. Bisogna restare a casa fino a quando il tampone diventa negativo”, spiega.

(LaPresse)

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