Covid, allarme contagi in Germania: stato di emergenza in Baviera. Verso nuove restrizioni

Un nuovo record di contagi da coronavirus in Germania, che potrebbe portare il Paese verso maggiori restrizioni. Il centro nazionale per il controllo delle malattie, il Robert Koch Institute, ha rilevato 39.676 casi nelle ultime 24 ore. Un dato in aumento rispetto al precedente record di 37.120 nuove infezioni registrato venerdì.

TORINO – Un nuovo record di contagi da coronavirus in Germania, che potrebbe portare il Paese verso maggiori restrizioni. Il centro nazionale per il controllo delle malattie, il Robert Koch Institute, ha rilevato 39.676 casi nelle ultime 24 ore. Un dato in aumento rispetto al precedente record di 37.120 nuove infezioni registrato venerdì. L’istituto ha riferito che il tasso di infezione nel Paese è salito a 232,1 nuovi casi ogni 100.000 residenti negli ultimi sette giorni. Numeri che fanno tremare la Germania mentre attraversa un periodo di transizione delicato verso la nuova cancelleria, dopo sedici anni di Angela Merkel. Tanto che il governatore del Land di Baviera, Markus Markus Söder, ha dichiarato lo stato di emergenza dall’11 novembre. E l’allarme arriva soprattutto dagli ospedali. “In questo momento abbiamo una vera situazione di emergenza”, ha detto Christian Drosten, capo della virologia del Charite di Berlino, a proposito delle unità di terapia intensiva ospedaliere in tutta la Germania. “Dobbiamo fare qualcosa adesso”, ha aggiunto. Diversi ospedali hanno affermato negli ultimi giorni che hanno unità di terapia intensiva così piene di pazienti Covid-19 che al momento non possono ammettere nuovi pazienti. La Charite di Berlino ha riferito che ha dovuto annullare gli interventi chirurgici programmati a causa del numero di membri dello staff impegnati con i pazienti Covid-19. “Siamo in una brutta situazione: abbiamo 15 milioni di persone che avrebbero potuto essere vaccinate e avrebbero dovuto essere vaccinate”, ha detto Drosten, aggiungendo che almeno altre 100.000 persone potrebbero morire di Covid-19 se le vaccinazioni non procederanno rapidamente. L’emergenza ha portato la cancelliera a esortare governo federale e leader dei Land a incontrarsi “il più velocemente possibile” per parlare dell’andamento della pandemia e delle politiche più restrittive da attuare. Per la cancelliera, ha detto il portavoce del governo federale Steffen Seibert, non si tratta di “se avverrà, ma quando”.

La situazione sta peggiorando non solo in Germania, ma in tutta Europa, con l’Oms che ha rilevato un aumento dei contagi del 10% nel Vecchio Continente, rendendolo l’unica zona nella quale al momento contagi e decessi da Covid-19 sono costantemente in aumento. E ancora più di prima è corsa al vaccino, per superare l’ondata di contagi che rischia di invadere durante l’inverno l’Europa e il resto del mondo. L’Ema ha ha iniziato a valutare una domanda per estendere l’uso del vaccino contro il Covid-19 di Moderna, Spikevax, ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, per immunizzare una fetta maggiore di popolazione. Ma la decisione non dovrebbe arrivare prima di due mesi. Gli Stati Uniti si portano avanti, con la Casa Bianca che stima che entro la fine di mercoledì circa 900mila bambini di età compresa tra 5 e 11 anni avranno ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19 a una settimana da quando la somministrazione è stata autorizzata. Una frenata arriva invece proprio dalla così colpita Germania: la Commissione permanente tedesca sulle vaccinazioni (Stiko) ha raccomandato di somministrare agli under 30 solo il vaccino Pfizer-BioNTech. La raccomandazione si basa su analisi recenti che hanno riscontrato una maggiore incidenza di infiammazione del cuore e del torace negli under 30 che hanno ricevuto Moderna rispetto a quelli a cui è stato somministrato Pfizer.

LaPresse

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