Covid, Ciciliano (Cts): “Autunno vero banco di prova, inspiegabile chi non si protegge”

Le parole del dirigente medico della polizia, esperto di gestione delle emergenze e componente del Comitato tecnico scientifico.

MILANO – “La prospettiva, dalla prossima settimana, è di una regressione, sia pure non omogenea ovunque, del virus. Il vero banco di prova, tuttavia, sarà l’autunno e con esso la ripresa delle attività. Non penso si imporranno nuove chiusure, ma tutto dipende dal ritmo di vaccinazione”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Fabio Ciciliano, dirigente medico della polizia, esperto di gestione delle emergenze e componente del Comitato tecnico scientifico.

“Con l’Rt a 1,08, a livello nazionale siamo in una fase espansiva, dal punto di vista epidemiologico. Ma per la prossima settimana la proiezione è di 0,99 – afferma – una regressione, quindi, nonostante ci siano regioni, soprattutto quelle che hanno un maggiore afflusso turistico, come Toscana, Sicilia e Puglia, che restano al di sopra dell’1. Possiamo parlare di una sostanziale stabilità. I ricoveri, invece, nel prossimo futuro, anche se contenuti, continueranno ad aumentare”.

Ciciliano auspica che non ci siano nuove restrizioni in autunno, ma “tutto dipende dalla circolazione del virus. Alla ripresa dopo le ferie, i mezzi pubblici saranno di nuovo pieni, avremo senz’altro un incremento dei positivi. Ma quanti di essi dovranno ricorrere all’ospedale? Dipenderà da infiniti fattori e da uno prima di tutti: in rianimazione finiscono per l’80 per cento i non vaccinati”.

“Il caso della Sicilia si spiega con l’alta presenza di turisti e con lo scarso numero di vaccinati. Se resta bianca è perché l’amministrazione regionale ha comunicato l’attivazione di nuovi posti letto destinati a malati Covid, che hanno ridotto le percentuali di riempimento dei reparti ospedalieri”, aggiunge.

In merito ai vaccini tra i giovani, Ciciliano ricorda che “oltre il 50% degli adolescenti e i tre quarti dei 20-29enni hanno ricevuto almeno una dose e a breve completeranno il ciclo. È un comportamento responsabile, da elogiare. Poi, certo, i giovani spesso si contagiano in modo asintomatico per cui è possibile che la popolazione giovanile trasmetta il virus, spesso inconsapevolmente. Ci può anche essere una quota di persone in malafede, che eludono i controlli. Ora c’è meno paura e purtroppo può esserci anche più approssimazione nella prevenzione. Ma per questo bisogna che tutti manteniamo comportamenti prudenti: mascherine, distanziamento, igiene. E poi vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi”.

Sulla terza dose di vaccino, l’orientamento del Cts è di “suggerire” che sia somministrata a “fragili, immunodepressi, trapiantati, entro 6 mesi dalla prima. Le due autorità sanitarie americana ed europea, Fda ed Ema non hanno ancora autorizzato la terza dose per il resto della popolazione”.

(LaPresse)

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