Covid, Draghi: “Via restrizioni al più presto”. Terapie intensive sotto quota mille

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – Uscire dalla pandemia e limitare le restrizioni “il più presto possibile”. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, traccia il futuro di un’Italia che vede la luce in fondo al tunnel del Covid. Una “road map specifica” ancora non c’è ma – sottolinea – “è una questione di giorni”. L’obiettivo infatti è quello di “eliminare ogni incertezza” per famiglie e imprese. Un passaggio che il premier definisce “importantissimo”.

A guidare le decisioni saranno, come sempre accaduto, gli scienziati che “non sono dei politici che si sono inventati esperti”. Draghi infine mette l’accento sulla campagna vaccinale parlando di “cifre impressionanti” che hanno permesso di avviarsi verso l’uscita della pandemia. “L’Italia ha preso dei provvedimenti necessari per contenere il contagio e in effetti ci è riuscita”, rimarca con forza il presidente del Consiglio.

Nella road map entrerà, anche se gradualmente, una revisione del Green pass. A tal proposito il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, parla dell’ipotesi di una rimozione “per le attività all’aperto”. Possibile anche l’addio al sistema ‘a colori’. Intanto da lunedì, a testimonianza della diminuzione dei carichi ospedalieri, Abruzzo, Marche, Piemonte e Valle d’Aosta lasceranno la zona arancione per tornare in quella gialla.

Dal cdm odierno arriva inoltre un fondo da 15 milioni di euro per i familiari degli operatori sanitari deceduti per covid. “È un giusto riconoscimento che l’Italia deve a chi ha svolto il proprio lavoro per tutelare la salute di tutti noi”, dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza.

La fase discendente della curva è testimoniata tanto dal bollettino giornaliero che da quello relativo agli ultimi sette giorni. Nelle ultime 24 ore, dove si sono registrati 53.662 nuovi casi, le terapie intensive occupate da malati covid sono tornate sotto quota mille (987). Non accadeva dallo scorso 20 dicembre. Su base settimanale l’incidenza scende da 962 casi ogni 100mila abitanti a 672 e l’Rt si assesta a 0,77 (range 0,72 – 0,88), in diminuzione. “La situazione epidemiologica in Italia è in deciso miglioramento ma i numeri rimangono elevati”, il commento del direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Una decrescita che, gli fa eco, il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, riguarda “tutte le fasce di età” compresa quella “dei più giovani”. Nel frattempo fra i bambini dai 5 agli 11 anni cresce il numero dei vaccinati. “Siamo arrivati a oltre il 36% nella mentre fra i 12 e i 19 anni sono quasi al 76%”. dichiara. Numeri che fanno dell’Italia uno dei paesi leader nella campagna vaccinale e che sono uno dei capisaldi su cui il governo potrà basare la sua strada del ritorno verso la normalità.(LaPresse)

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