Covid, Locatelli: “Dopo le riaperture non ci sono segnali di allerta, ma serve gradualità”

Appello del coordinatore del Cts a non essere superficiali

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 19–03-2021 Roma , Italia News Coronavirus, emergenza sanitaria - Ministero della Salute - caso AstraZeneca Nella foto: il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli il Direttore Generale di AIFA, Nicola Magrini, Photo Mauro Scrobogna /LaPresse March 19, 2021  Rome, Italy News Coronavirus, health emergency - AstraZeneca case In the photo: the President of the Superior Health Council, Franco Locatelli, the General Director of AIFA, Nicola Magrini,

MILANO – “L’analisi dei dati indica che le aperture decise secondo il criterio del ‘rischio ragionato’ non si sono associate a una ripresa della curva epidemica. L’ultima analisi settimanale indica un Rt inferiore a quello della settimana prima (0,86 contro 0,89) e l’incidenza cumulativa di casi ogni 100.000 abitanti è scesa a un valore nazionale di 96”. Così, in un’intervista al Corriere della sera, il coordinatore del Cts Franco Locatelli, che alla domanda se avremmo già dovuto intravvedere segnali negativi risponde: “Sicuramente sì. L’analisi della prossima settimana ci darà un quadro ancora più compiutamente definito. Ma non avere, al momento, segnali di allerta è incoraggiante anche nella prospettiva di nuove misure di apertura, quali per esempio il prolungamento del coprifuoco, che il governo si accinge ad adottare. Resta fondamentale il principio ispiratore della gradualità e progressività ricordato anche recentemente dal presidente Draghi”.

Appello del coordinatore del Cts a non essere superficiali

Per togliere le mascherine all’aperto come negli Stati Uniti “è troppo presto, oggi la scelta non è ipotizzabile. Giusto comunque iniziare una riflessione prospettica. Dobbiamo aumentare il numero, già più che buono, di persone vaccinate. Oggi abbiamo superato il valore del 30% della popolazione residente. Per considerare scelte di questo tipo, dobbiamo incrementare sensibilmente questo valore e avere una circolazione virale ancora più ridotta. Verrà il tempo in cui potremo abbandonare le mascherine e riprendere ad abbracciarci”.

Quanto alla somministrazione di AstraZeneca è J&J ai 40enni, “l’uso di entrambi i vaccini a vettore adenovirale è approvato sia dall’agenzia europea Ema sia dall’italiana Aifa indistintamente per soggetti sopra i 18 anni. Cito inoltre un’analisi pubblicata lo scorso 23 aprile da Ema sul rapporto tra benefici e potenziali rischi di trombosi nel contesto di diversi scenari di circolazione virale. Dimostra che in una situazione come quella attuale italiana, dopo la vaccinazione con AstraZeneca tra 50 e 59 anni il numero di casi ogni 100.000 persone che sviluppano i fenomeni trombotici è stimato essere pari a 1.1. Mentre il numero di morti dovute a Covid-19 prevenibili è di 8 ogni 100.000 persone”.

(LaPresse)

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