Covid, Locatelli: “Omicron meno grave, ma va fermata”

Le parole del coordinatore del Comitato tecnico scientifico e primario del Bambin Gesù

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2021 Roma Politica Palazzo Chigi - Conferenza stampa sul nuovo Dpcm con le misure contro l'emergenza Covid-19 Nella foto Franco Locatelli Photo Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2021 Rome (Italy) Chigi palace - Presentation of the Prime Minister's Decree on the Covid-19 emergency In the pic Franco Locatelli

MILANO – “Siamo m una fase di crescita pressoché esponenziale dei contagi. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni, passando da 350 a 783. Se è vero che il 20 dicembre l’Istituto Superiore di Sanità stimava Omicron ai 21%, oggi siamo su valori superiori sia per la maggiore contagiosità che per l’incubazione più breve”. Lo dice in una intervista a Repubblica Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e primario del Bambin Gesù.

“Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus. Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario. Anche con sintomi meno severi un’ondata incontrollata porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime – afferma – In Italia 1,3 milioni di persone sopra ai 60 anni non sono vaccinate. E un gruppo di connazionali che oggi rischia molto”.

Rendere obbligatorio il vaccino è “una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse”.

(LaPresse)

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