Covid, Toti: “Liguria in zona bianca, dal 9 gennaio -70% ricoveri”

“Oggi è arrivata la comunicazione del ministero della Salute che colloca ufficialmente la Liguria in zona bianca a partire da lunedì".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Giovanni Toti

MILANO – “Oggi è arrivata la comunicazione del ministero della Salute che colloca ufficialmente la Liguria in zona bianca a partire da lunedì. Anche se in settimana è stato evidenziato un leggero incremento dell’incidenza, il dato del nuovi ricoveri è quello dobbiamo prendere come punto di riferimento per comprendere il reale andamento del Covid nella nostra regione.

In Liguria gli ospedalizzati, in media intensità e in terapia intensiva, dal 25 gennaio sono scesi del 69% e del 70% dal 9 gennaio e questo è sicuramente il parametro più significativo. Dati che portano la Liguria a tornare in zona bianca. Le zone in realtà hanno ormai un puro significato esplicativo ma ci aiutano a comprendere la reale circolazione del virus e in questo caso possiamo dire di aver superato il picco della quarta ondata”. Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in merito all’andamento del Covid in Liguria.

“Il quadro epidemiologico – spiega il direttore e generale di Alisa Filippo Ansaldi -, dopo la repentina discesa della curva dei contagi iniziata a inizio gennaio, mostra un leggero incremento dell’incidenza in tutte le province liguri. Il dato più significativo per comprendere l’evoluzione della pandemia resta però quello del nuovi ricoveri giornalieri. Anche in questo caso si evidenzia una risalita della curva (media settimanale di circa 30 ricoveri al giorno), ma con numeri decisamente inferiori a quelli del mese di gennaio (media di circa 80 ricoveri giornalieri). La pressione ospedaliera negli ospedali liguri è ancora in una leggera discesa con il 6 per cento delle terapie intensive occulte e il 15% dei posti letto di media intensità occupati, numeri da zona bianca”.

“La campagna vaccinale sta esaurendosi – aggiunge il presidente Toti – e dopo più di un anno dalla sua partenza possiamo dire che grazie ai vaccini siamo riusciti a chiudere il virus in un recinto da cui, se riesce a uscire, lo fa indebolito.

Secondo quanto riportato dal report dell’Istituto superiore di sanità il tasso di mortalità Covid standardizzato per età, relativo alla popolazione dai 12 anni in su, nel periodo 14 gennaio-13 febbraio, per i non vaccinati è stato di circa 15 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster. I dati nazionali parlano di 96 decessi per 100mila abitanti fra i non vaccinati, contro 7 decessi per 100mila abitanti fra chi ha ricevuto il richiamo di vaccino anti-Covid.

Ora, quindi, il Covid grazie ai vaccini è più debole e fa meno paura”.

LaPresse

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