Crollo a Ravanusa: 3 morti accertati, ancora 6 dispersi. Si scava tra le macerie

Si continua a scavare sotto le macerie delle palazzine crollate a Ravanusa, nell'Agrigentino, nella speranza di trovare superstiti.

Foto Ufficio Stampa Vigili del Fuoco/LaPresse

MILANO – Si continua a scavare sotto le macerie delle palazzine crollate a Ravanusa, nell’Agrigentino, nella speranza di trovare superstiti. Una ricerca che va avanti senza sosta dalla serata di sabato, quando un boato prima e le fiamme poi, hanno scaraventato il centro in provincia di Agrigento in un vero incubo.

I resti della palazzina di 4 piani di via Galilei e quelle adiacenti hanno al momento restituito i corpi di tre vittime: Pietro Carmina, Enza Zagarro e Liliana Minacori. Due invece le donne sopravvissute, Rosa Carmina e Giuseppina Montana, mentre sono ancora 6 i dispersi.

Resta da capire quali siano le cause del disastro ma non è ancora il tempo di farsi domande, almeno per ora. Tutte le forze sono ora concentrate sulla ricerca di possibili superstiti in quella che il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, arrivato a Ravanusa, ha definito “ore delicate di operazioni di ricerca e soccorso e di messa in sicurezza dell’area”.

Con il passare delle ore la possibilità di trovare dei sopravvissuti si attenua, ma i vigili del fuoco continuano nel loro lavoro, muovendosi con perizia, delicatezza e rapidità tra quello che rimane di un intero quartiere. Si continua a cercare senza sosta con l’ausilio delle squadre cinofile e Usar (urban search and rescue), un’operazione complessa e delicata: sono almeno 40 gli edifici coinvolti, con una deflagrazione a catena, diffusa da una abitazione all’altra, almeno una cinquantina gli sfollati, come ha precisato il sindaco Carmelo D’Angelo, su un’area di circa 10mila metri quadrati.

Tutto il Paese si è stretto intorno alla comunità, a partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha chiamato il primo cittadino di Ravanusa per esprimere la sua vicinanza e il cordoglio. “Dopo la telefonata del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ci ha espresso vicinanza, ci sentiamo meno soli”, dice D’Angelo. Messaggio questo che è stato ribadito anche da Curcio che ha spiegato di aver “avuto mandato dal presidente Draghi di informarlo puntualmente. Nessuno sarà lasciato solo”.

Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per disastro e omicidio colposo a carico di ignoti. Ancora è troppo presto per tirare le somme e capire quali siano state le cause del disastro, ma l’ipotesi di una fuga di gas dalla rete di distribuzione diventa sempre più plausibile. “Da quello che abbiamo visto”, ha spiegato Luca Cari, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco, non è da escludere “l’ipotesi di una perdita da una conduttura anche sotterranea della rete di distribuzione del gas” che per “molteplici cause che vanno dal maltempo o altri motivi” ancora da indagare “possa aver subito una perdita gas in una zona” con un innesco “dato da molte possibilità, dall’aprire il frigo ad accendere la luce”.

Di Lorena Cacace

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