Crotone, bufera sul manifesto della Lega per l’8 marzo. Le ministre del M5S: “Scioccante”

"Esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione e la più ferma condanna verso un messaggio che rievoca tempi medievali", sostengono Trenta, Lezzi e Grillo

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace 09/09 /2018 - Cernobbio (CO) Cronaca Forum Ambrosetti Nella foto Elisabetta Trenta Ministro della Difesa a Villa D'Este in occaione Forum Ambrosetti

MILANO – Chi offende la dignità della donna? Per la Lega di Crotone, in primis, i sostenitori della “vergognosa pratica dell’utero in affitto”, ma anche chi “contrasta culturalmente il ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia”. È quanto si legge in un manifesto e un volantino creati dalla sede locale del partito in occasione dell’8 marzo. Sui social sono scoppiate le polemiche.

Le ministre del M5S contestano il manifesto della Lega di Crotone

Tra gli altri, le ministre del Movimento 5 Stelle Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi hanno bollato come “scioccante” il testo partorito “dai giovani della Lega” della città calabrese. E il leader del partito, Matteo Salvini, per evitare di aprire un altro fronte con gli alleati, si è smarcato: “Non ne sapevo niente e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà”.

I contenuti del manifesto

Il volantino, scritto in vista dell’appuntamento organizzato con i militanti nel gazebo di via Vittorio Veneto, vicino al municipio di Crotone, proprio per venerdì 8 marzo, è un elenco per punti. Fra gli altri ‘nemici’ della donna, figurano anche coloro che sostengono “una cultura politica che rivendica una sempre più marcata e assoluta autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo”.

Una visione della donna retrograda e medievale

Una visione giudicata retrograda da molti sui social. “Trogloditi”, “vergogna” e “schifo” sono alcuni dei commenti visibili sotto il post dei Sentinelli di Milano, che hanno scritto: “Abbiamo dovuto rileggerlo 6 volte. Abbiamo controllato non fosse un ‘fake’. Abbiamo dovuto prendere un plasil. A parte riuscire a citare gay e migranti persino per l’otto marzo… ‘Offende la dignità delle donne chi ne rivendica una più marcata e assoluta autodeterminazione’. Noi siamo governati da questa gente qui”.

Il segretario leghista non corregge il tiro

Dal canto suo, intanto, il segretario leghista di Crotone, Giancarlo Cerrelli, che avrebbe agito senza sentire i vertici del partito di via Bellerio, ai microfoni di Radio Capital, non corregge il tiro: “Ero consapevole che sarebbe successo l’inferno toccando una di queste tre categorie: gli omosessuali, noi abbiamo scritto i gay, i migranti e le donne”.

Pioggia di critiche da M5S e Pd

Di tutt’altro avviso, appunto, le tre ministre M5S, Trenta, Grillo e Lezzi: “Come donne di questo governo esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione e la più ferma condanna verso un messaggio che rievoca tempi medievali e un approccio indubbiamente volgare e sessista”.

Per Alessia Rotta (Pd), ancora, “è un elenco di luoghi comuni, di offese, oltre che un becero tentativo di relegare le donne a un ruolo riproduttivo”. Ironico Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana): “Care amiche, volete tornare nel chiuso delle vostre case? Volete rinunciare alle vostre ambizioni, al vostro lavoro, alla vostra libertà? Ora sapete chi potete scegliere: la Lega di Salvini”.

(LaPresse/di Luca Rossi)

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