D’Amelio: fronte unito alle Comunali

D'Amelio: fronte unito alle Comunali
D'Amelio: fronte unito alle Comunali

NAPOLI (Renato Casella) –  Alle prossime elezioni comunali, che coinvolgeranno centri campani importanti come Marcianise e Torre del Greco, il Pd deve puntare a formare un fronte il più ampio possibile, senza preclusioni. Lo dichiara a “Cronache” Rosetta D’Amelio, candidata unica alla segreteria regionale dei dem in un momento delicatissimo per il partito, in calo di consensi e alla ricerca di un rilancio con il nuovo leader nazionale da scegliere fra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein

Cosa insegna al Pd l’esito sfavorevole delle elezioni regionali appena svoltesi in Lazio e Lombardia?

Anzitutto, l’aspetto che più  mi ha colpito di questa tornata elettorale è l’assenteismo: quando la stragrande maggioranza dei cittadini rinuncia ad andare alle urne, è un grave vulnus per tutti e il Pd si deve interrogare, dato che molte persone del centrosinistra non sono andate a votare. D’altra parte, se pensiamo al risultato in sé, superare il 20% con un partito che sembrava moribondo è un segnale importante. Dopo il congresso dovremo cercare la sintonia con il territorio, ascoltare i bisogni delle persone ed essere meno romanocentrici. Da troppo tempo la dirigenza del Pd si è chiusa nelle stanze romane.

A Caserta c’è il caso clamoroso del tesseramento bloccato per ricorso: la contesa sarà risolta in tribunale in queste ore e la commissione per il congresso è finita sotto accusa. Cosa non ha funzionato?

Approfondirò questa vicenda che non conosco molto bene: certo l’ho seguita, ma solo da persona che in questo partito ci sta da una vita. Credo che a non funzionare sia stata soprattutto  la relazione fra i rappresentanti del territorio. In un partito si seguono le regole, c’è la commissione e bisogna lavorare nel rispetto delle norme. Personalmente credo che non sia mai utile dirimere le controversie politiche tramite la giustizia, ma se ci si arriva vuol dire che c’è una tensione incredibile nel partito, non giusta né utile. Bisogna ricostruire un sentimento unitario che metta al centro i bisogni delle persone e avere un Pd che in qualche modo rispetti le differenze di opinione al suo interno.

Le dimissioni di massa dei consiglieri a Pomigliano hanno fatto cadere l’amministrazione giallorossa. Fra i dimissionari ci sono anche iscritti al partito: cosa farete?

Per queste vicende ci sono gli organismi preposti. 

Quali criteri dovrà seguire il Pd campano per le alleanze alle  prossime Comunali?

Premesso che non sono ancora coordinatrice, sarebbe utile essere uniti quanto più possibile e non solo con le formule tradizionali. Serve un accordo che riunisca tutti, dai 5 Stelle a Calenda: io ho fatto il sindaco e so quanto sia importante coinvolgere il mondo dell’associazionismo e delle professioni. Alle amministrative bisogna avere la capacità di interfacciarsi con gli attori del territorio, con i protagonisti principali dell’impegno sociale, politico e culturale. Più il campo è largo e meglio è: così è più facile vincere.

Ovvio, ma con molte forze diverse magari poi è più difficile governare…

Per governare bisogna anche rinnovare: se investiamo su nuove energie avremo meno divisioni.

Le primarie del Pd garantiscono partecipazione ampia, ma non temete il rischio di infiltrazioni di altre forze politiche per orientare il voto?

Le primarie aperte sono un grande elemento di democrazia, ma dopo che avremo eletto questo segretario, chiunque sarà, dobbiamo rivedere le modalità. Certamente ci possono essere persone che non si ritrovano nel Pd e potrebbero intervenire per influenzare il risultato. Questo però è un momento particolare: ogni forza politica sta riflettendo su se stessa e sta cercando di creare un radicamento. A differenza di quanto successo altre volte, non temo molto  l’inquinamento del voto.  

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