Don Luigi Merola: rione Traiano e Soccavo dimenticati dalla politica

Don Luigi Merola: rione Traiano e Soccavo dimenticati dalla politica
Don Luigi Merola: rione Traiano e Soccavo dimenticati dalla politica

NAPOLI – Emergenza legalità al Rione Traiano, le associazioni chiamano a raccolta i politici. Ciò che è accaduto in via Marco Aurelio, dove alcuni residenti hanno avuto il coraggio di affrontare, da soli, i babyras che volevano aprire una nuova piazza di spaccio, è un segnale importante, epocale. Eppure c’è ancora chi non ha compreso la portata del fatto. “Alcuni hanno abbandonato il rione Traiano e Soccavo. Qui serve un lavoro quotidiano. Non hanno bisogno solo di operazioni ad Alto impatto”. Don Luigi Merola (nella foto in alto) si sa, non usa mezze misure. Ed è schietto: dice le cose come le pensa. Con ‘La voce d’è creature’ aiuta i ragazzi a Forcella. Conosce il disagio giovanile. “Le associazioni al rione Traiano ci sono. Quello che manca è una rete. Il problema è che a Napoli ci vorrebbe un coordinamento – racconta al telefono – nessuno sa cosa fa l’altro e qualche volta ci sono gelosie, che ostacolano le attività. Il ministro Piantedosi dice bene: bisogna fare di più per la sicurezza”. Racconta un aneddoto: “Mi è stato affidato un ragazzo, che era andato a scuola con la pistola. Gli ho chiesto: perché lo hai fatto? Mi ha risposto: ho visto la fiction ‘Mare Fuori’, dove in una scena uno porta l’arma in classe. Ma dove vogliamo arrivare? Il rione Traiano e Soccavo sono quartieri che hanno bisogno di un impegno continuo. Di esempi buoni. La polizia deve fare di più. Lampeggianti in strada e davanti alle discoteche. Spesso i ragazzi tornano a casa ubriachi”. Poi l’affondo: “Non ci sono campi di calcetto, palestre e piscine. Nel pomeriggio un adolescente esce da scuola e cosa fa? Dove va? Così nascono le babygang: dalla strada. Se non li mettiamo su un campo di calcetto, come abbiamo fatto a maggio con il ‘Torneo delle babygang’, con il procuratore capo Luigi Riello a dare il primo calcio al pallone, come ne usciremo? Alcuni politici hanno dimenticato il rione Traiano e Soccavo. Il mio appello è questo: mettiamoci insieme e facciamo rete. Stimo il sindaco, che ha risposto subito al mio invito per la fondazione. Ma serve una ottima squadra, che gli stia intorno. Siamo anche noi cittadini con le associazioni, le parrocchie. Le prime sentinelle. E’ finito il tempo che ognuno va per conto suo. La medicina non è intervenire con impatto anche mediatico e poi basta. La cura è tutti i giorni. Contro questo cancro che è devastante. Come facciamo a vincere la criminalità organizzata? Così non c’è resurrezione”. Don Luigi Merola ha sperimentato sulla sua pelle cosa significa la solitudine dopo scelte ‘scomode’. E sa benissimo che se non si ha la fortuna di frequentare quelli che contano, a cominciare dai professionisti dell’Antimafia, è difficile avere vicinanza. Se pensiamo che persino il sindaco ci ha messo dieci giorni ad esprimersi su quanto accaduto, come se Rione Traiano non fosse un pezzo della città che amministra, ci rendiamo conto che il rischio di fare ‘figli e figliastri’ è altissimo. Dopo oltre una settimana Gaetano Manfredi (nella foto in basso) prima ritrova la favella con un neutrale “al tavolo per la sicurezza a Soccavo c’era l’assessore alla Legalità, che rappresenta la linea dell’amministrazione”. Poi assicura: “Sul tema c’è il massimo impegno del Municipio in sinergia con le altre istituzioni per favorire percorsi di legalità e sicurezza a partire dai quartieri più complicati, come il rione Traiano e Soccavo. Qui stiamo cercando soluzioni condivise e durature. Uno sforzo non facile, ma che stiamo producendo ogni giorno. Mi riferisco al tavolo di osservazione sulla sicurezza convocato dal prefetto martedì scorso e alla presenza costante dell’assessore De Iesu nel quartiere in tutte le riunioni e le iniziative, che interessano il tema della legalità. De Iesu rappresenta la nostra amministrazione. In ogni caso qualsiasi sforzo deve prevedere l’impegno in primis del governo centrale, e su questo l’interlocuzione con il ministro Piantedosi è continua e proficua”. Come tutti coloro che hanno governato Napoli, si arriva sempre lì: a chiedere l’aiuto di qualcun altro. Intanto però, nessuna sfilata e nessuna bandiera: Rione Traiano non appassiona’.  A parte Cronache’., che non abbasserà i riflettori su quello che sta accadendo.

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Gaetano Manfredi

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