Dati preoccupanti, sale la percentuale di inquinamento nel mondo

ROMA (Alfredo Stella) – L’aria inquinata uccide. Detto così sembra una cosa scontata. Ma a sottolineare l’alta tossicità per la salute di smog esterni (città) ed interni (abitazioni) sono i numeri e i dati degli ultimi anni.

I DATI

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel 2016, nel mondo il 90% della popolazione respira inquinanti a un tasso superiore a quello giudicato massimo per la salute, con la conseguenza che sette milioni di persone sono morte per questa causa. Dati ritenuti ancora stabili anche per il 2017. Le stime sono stare effettuate su 4.300 città in 100 paesi diversi: i valori rilevati fanno riferimento sia all’inquinamento atmosferico, con i tassi di polveri sottili e ultrasottili, che a quello causato dall’utilizzo di stufe a carbone o a legna per cucinare e riscaldare gli ambienti. Il tutto in ogni angolo dell’emisfero: dall’Asia, all’Africa, ma anche in Europa.

LA SITUAZIONE

Secondo la stima l’aria inquinata è causa del 24% di tutte le morti per attacco cardiaco, del 25% degli ictus mortali, del 43% delle morti per malattie polmonari ostruttive e del 29% dei tumori al polmone. Il peso maggiore è per il sud est dell’Asia e per il Pacifico Occidentale, che hanno più di due milioni di morti, mentre la regione europea dell’Oms ne conta circa 500mila. Il 7% delle morti avviene in bambini e ragazzi sotto i 15 anni.

IL COMMENTO

“L’inquinamento dell’aria ci minaccia tutti, ma i più poveri e i più marginalizzati sopportano il peso maggiore – afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms -. E’ inaccettabile che più di 3 miliardi di persone nel mondo, la maggior parte donne e bambini, stiano ancora respirando fumi tossici ogni giorno dall’uso di stufe a casa. Se non agiamo subito non raggiungeremo mai l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile”. E Maria Neira, tra gli autori del rapporto per l’Oms aggiunge: “Molte delle mega città del mondo superano i livelli indicati dalle linee guida dell’Oms per la qualità dell’aria di oltre cinque volte e questo rappresenta un rischio grave per la salute”.

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