Def, Brunetta: “Dobbiamo credere a Tria o al contro-Def di Salvini e Di Maio?”

"A livello di Governo, di Def ce ne sono almeno due: quello che ha in testa il ministro dell’Economia Giovanni Tria, vale a dire un Def realistico, forse troppo ottimistico quanto a crescita, perché molto probabilmente chiuderemo il 2019 con un -0,1/-0,2%, contro un +0,1%, generato da politiche che ancora non sappiamo quali siano.

Foto LaPresse - Stefano Costantino

ROMA – “A livello di Governo, di Def ce ne sono almeno due: quello che ha in testa il ministro dell’Economia Giovanni Tria, vale a dire un Def realistico, forse troppo ottimistico quanto a crescita, perché molto probabilmente chiuderemo il 2019 con un -0,1/-0,2%, contro un +0,1%, generato da politiche che ancora non sappiamo quali siano. Un realismo di Tria che non dice nulla sulla neutralizzazione dell’Iva. Perché i 23 miliardi di euro per sterilizzare le clausole di salvaguardia non ci sono, che non dice nulla sulla Flat Tax, che invece Salvini, colpito ora sulla via di Damasco, vuole fortissimamente. Qualsiasi forma di Flat Tax, anche light, ad esempio con due aliquote, costerebbe almeno 12-13 miliardi di euro che sommati ai 23, necessari per evitare l’aumento dell’Iva, cominciano a fare una cifra mostruosa”. Lo ha dichiarato Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, ai microfoni di ‘Radio Radicale’.

L’altra scelta

“Un Def che neutralizza l’Iva, senza però che i due vicepremier ci dicano come e con una Flat Tax, senza dirci come realizzarla e con quali coperture finanziarla. Un Def senza alcuna manovra correttiva, che fa riferimento ad una mitica spending review e a tagli generici”, ha aggiunto. “Ci ritroveremo, quindi, un Def concreto e realistico, anche se troppo ottimistico, e una risoluzione approvata da una maggioranza Lega-M5s ‘fuori di balcone. A livello internazionale, ci sarà da credere di più al testo Tria o alla risoluzione di un paio di paginette, che ingloba la volontà dei due azionisti di maggioranza di questo Governo? Questo è lo stato dell’arte che dovremo vivere nei prossimi giorni. I vari analisti e gli auditi in Commissione Bilancio si riferiranno, nelle loro valutazioni, al testo Tria o al ‘contro-Def’ Salvini-Di Maio? Il tutto collocato in un mondo allucinato, in cui l’Italia è abbandonata, isolata, che non ha rapporti in Europa e con gli Stati Uniti e la Russia. Stiamo perdendo la partita su tutti i quadranti, a livello europeo ed internazionale”.

LaPresse

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