Dl crescita, Leu: “Continua la privatizzazione dell’acqua, il M5S tradisce il referendum”

Dopo il regalo alle Regioni del Nord delle centrali idroelettriche dello Stato nel cosiddetto Decreto Semplificazioni, il Decreto Crescita trasforma in Spa l'EIPLI - Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – “È sempre più preoccupante la subalternità del M5S alla Lega, anche sui punti di programma che erano i capisaldi del Movimento. Dopo il regalo alle Regioni del Nord delle centrali idroelettriche dello Stato nel cosiddetto Decreto Semplificazioni, il Decreto Crescita trasforma in Spa l’EIPLI – Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. In questo modo si pongono le premesse per privatizzare i servizi di adduzione in tutto il Mezzogiorno. Ancora una volta viene tradita la volontà popolare. Anzi la valanga popolare che con il referendum del 2011 si è espressa per la gestione pubblica dell’acqua”. Lo affermano Stefano Fassina, Loredana De Petris e Luca Pastorino di LeU.

La questione

“In tale quadro – proseguono gli esponenti di LeU, è soltanto una patetica foglia di fico l’emendamento di Daga che vorrebbe impedire l’ingresso di soci privati nel capitale della neocostituita Società per azioni. È soltanto questione di tempo. È evidente che così si archivia definitivamente la Proposta di Legge per il ripristino della gestione pubblica dell’acqua. Legge ancora formalmente all’esame della Commissione Ambiente di Montecitorio. Se il M5S vuole recuperare coerenza con il suo programma elettorale è necessario stralciare l’articolo 24 del Decreto Crescita. Altrimenti si procederebbe in assoluta continuità con il passato. Come avviene a Roma con l’amministrazione Raggi. Dove in aula Giulio Cesare vengono bocciate dalla maggioranza capitolina le nostre mozioni per l’affidamento a un’azienda speciale comunale delle attività idriche di Acea”, concludono gli esponenti di LeU.

LaPresse

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