Dl Dignità, Anzaldi(Pd): torni in Cdm o esposto per falso in atto pubblico

"Sul cosiddetto Decreto Dignità stiamo assistendo ad una grave violazione di legge, si potrebbe configurare un falso in atto pubblico: serve un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri, altrimenti saremmo di fronte ad una palese trasgressione delle regole, inaccettabile"

Roma, 12 lug. (LaPresse) – “Sul cosiddetto Decreto Dignità stiamo assistendo ad una grave violazione di legge, si potrebbe configurare un falso in atto pubblico: serve un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri, altrimenti saremmo di fronte ad una palese trasgressione delle regole, inaccettabile”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi. “Dalle dichiarazioni ufficiali – prosegue Anzaldi – del vicepremier Di Maio e del ministro Fraccaro apprendiamo che il Dl in questi dieci giorni dall’approvazione in Cdm è cambiato più volte e in profondità, a partire dalle coperture che sarebbero state trovate solo ieri dalla Ragioneria. Addirittura Di Maio parla di vari passaggi tra Palazzo Chigi e Ministero dell’Economia. In queste ore sono quindi saltati fuori cambiamenti sostanziali sulle coperture, sull’introduzione di nuove tasse, sulle causali dei contratti a termine. Quindi cosa hanno approvato i ministri nella seduta del 2 luglio? Un testo vuoto, ben diverso da quello che sta uscendo ora dal Governo. Il presidente del Consiglio Conte tolga da ogni imbarazzo la presidenza della Repubblica, che deve firmare il testo prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, e convochi il Cdm per una vera approvazione del Decreto. Altrimenti ci vedremo costretti a presentare un esposto affinché la magistratura accerti la sussistenza di falso in atto pubblico”.

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