Dramma dopo Inter-Napoli, Antonella Leardi: è la conseguenza dello scarso interesse di club e istituzioni

L'amarezza della madre di Ciro Esposito: "Dalla morte di mio figlio non è cambiato niente"

Antonella Leardi con Ciro Esposito: suo figlio rimase ucciso durante gli scontri a Roma nel maggio del 2014

MILANOAntonella Leardi è costretta ancora a commentare la morte di un tifosi nei pressi dello stadio. Sperava, da madre, che la scomparsa di suo figlio, Ciro Esposito, potesse insegnare qualcosa. Invece, non è stato così. “Dalla morte di mio figlio sono trascorsi poco più di quattro anni – dice Antonella Leardi – ma non è cambiato nulla. Se la scomparsa di Ciro avesse insegnato qualcosa, la morte del tifoso dell’Inter si sarebbe potuta evitare”. Dalle ricostruzioni che circolano nelle ultime ore, tra le personalità di Daniele Belardinelli e Ciro Esposito ci sono pochi punti di contatto. “Ma a me non interessa – ribatte la signora Leardi – io so soltanto che un uomo di 35 anni è morto in occasione di una partita di calcio. Si era detto che non doveva succedere più. E invece stiamo ancora qui a piangere per un alto dramma. Tutto questo non ha senso”.

La delusione

Difficile contenere il dolore e la rabbia di Antonella Leardi. “Da quando è morto mio figlio sono sempre in prima linea per combattere la violenza. Dopo quattro anni mi rendo conto che non è cambiato niente. Tutto questo è assurdo. E soprattutto, è inaccettabile”. “In questi anni – continua la madre di Ciro Esposito – ho notato che i club e le istituzioni hanno fatto poco per combattere la violenza nel calcio. Di questo mi rammarico molto. E’ da loro che deve partire un segnale forte, altrimenti è tutto inutile”.

Lo sconforto

In queste ore si ragiona sulla possibilità di sospendere la 19esima giornata, in programma nel fine settimana. “Spero basti, ma ne dubito”. E’ l’amara conclusione di una mamma che ha perso in figlio e che ha scoperto che il ‘sacrificio’ di Ciro è stato vano.

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