Economia circolare, l’Italia sprinta

Economia circolare, l'Italia sprinta
Economia circolare, l'Italia sprinta

NAPOLI (Francesco Pari) – Crescono gli allarmi sulle crisi ambientali ma cala il tasso di circolarità nell’economia mondiale: in cinque anni si è passati dal 9,1% al 7,2%. In altre parole, il pianeta ricicla e riusa di meno. Tra le prime cinque economie dell’UE l’Italia rimane il Paese più circolare d’Europa, anche se negli ultimi cinque anni perde posizioni mentre altri Stati accelerano. Il tasso di utilizzo circolare dei materiali in Italia è al 18,4%, resta più alto della media UE (11,7%) nel 2021 – ultimo dato disponibile – ma era al 20,6% nel 2020 e al 19,5% nel 2019. Per la produttività delle risorse, l’Italia è, assieme alla Francia, davanti alle altre principali economie europee con 3,2 euro generati per ogni kg di materiale consumato. Inoltre, nella percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti prodotti, speciali e urbani, siamo in testa con il 72%.

Nonostante questi dati positivi, nell’ultimo quinquennio l’Italia ha perso posizioni rispetto ad altre economie europee che stanno accelerando i loro sforzi verso l’economia circolare. La Spagna segue a ruota l’Italia e sta adottando un ritmo di cambiamento più veloce.

Questi sono alcuni dei dati emersi nella quinta edizione del Rapporto nazionale sull’economia circolare, presentato a Roma. Il rapporto è stato realizzato dal Circular Economy Network, in collaborazione con ENEA e con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’evento di presentazione del rapporto ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali e rappresentanti di organizzazioni e associazioni impegnate nel settore dell’economia circolare. Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha aperto i lavori dell’evento. Tra gli altri partecipanti c’erano Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Roberto Morabito, direttore del Dipartimento Sostenibilità e Sistemi Produttivi e Territoriali di ENEA, Laura D’Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Barbara Clementi, Dirigente della Divisione Economia Circolare presso la DG per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Katia Da Ros, Vicepresidente per l’Ambiente di Confindustria, Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente, e Giorgio Graziani, Segretario Confederale di CISL.

I risultati presentati nel rapporto evidenziano sia i progressi che le sfide che l’Italia deve affrontare nell’ambito dell’economia circolare. Pur rimanendo leader tra le principali economie europee, è fondamentale invertire la tendenza al calo del tasso di circolarità e intensificare gli sforzi per migliorare il riciclo e il riutilizzo delle risorse. Questo richiede un impegno congiunto tra settore pubblico e privato, adottando politiche sostenibili e promuovendo l’innovazione in campo ambientale.

L’Italia ha dimostrato di essere all’avanguardia nella produttività delle risorse e nella percentuale di riciclo dei rifiuti, ma è necessario mantenere il ritmo e accelerare il cambiamento per garantire un futuro più sostenibile per il nostro pianeta. Solo attraverso un’economia circolare efficiente ed ecologicamente responsabile potremo affrontare le sfide ambientali e preservare le risorse per le generazioni future.

“L’impegno del governo sull’economia circolare è completo – ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento  – Ci sarà un impegno forte del governo nell’accompagnamento su tutto ciò che è nuovo in un “Paese che cambia. Gli atti del governo saranno utili e arriveranno subito. Il complesso dell’economia circolare non può arrivare solo con una scelta legislativa ma serve una compartecipazione dei soggetti consumatori. Di certo se parliamo di economia circolare gli italiani sono i migliori, perché abbia amo fatto passi importanti e perché abbiamo esperienze e professionalità che possono dettare il percorso”, ha concluso. In giornata il ministro è intervenuto anche su un altro tema fondamentale per il futuro dell’ambiente e della tutela della salute dei cittadini italiani e non solo: “Sul nucleare andiamo avanti con la sperimentazione con le nostre aziende, tra le migliori e più avanzate al mondo, che investono nella ricerca, quanto ad una produzione nazionale al momento non è all’ordine del giorno e comunque deciderà il Parlamento”. Temi su cui l’Italia deve dimostrarsi all’altezza della sfida.

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