Effetto scudetto su arte e affari, il Vomero è pronto a brindare

NAPOLI (Elio De Falco) – “A modo mio, avrei bisogno di una festa anch’io” avrebbe cantato Lucio Dalla ed avrebbe interpretato un po’ il pensiero di una parte di Napoli che, pur senza eccessi di colore, ama la propria squadra. Il Vomero nasconde la propria voglia di festeggiare nelle vie secondarie che si diramano dalle arterie di via Luca Giordano e via Alessandro Scarlatti creando un curioso effetto sorpresa ogni volta che si svolta a destra o a sinistra. Per non parlare di via Kerbaker o via Merliani, sormontate da veri e propri baldacchini biancazzurri. Salendo verso Castel Sant’Elmo, lungo via Giuseppe Bonito, lo sguardo è catturato da una serie di sagome con i nomi dei giocatori partenopei che guardano a quelle ad altezza naturale di Aurelio De Laurentiis e Luciano Spalletti che tengono l’agognato scudetto con il numero 3.

Aria di festa

“Non è ancora finita l’opera, – spiega Alfonso, ideatore di questo attacco d’arte – l’idea è quella di aggiungere uno striscione che raffigura Pino Daniele e Massimo Troisi, tra gli altri, a cui Presidente e Mister, che considero i principali artefici del successo, consegnano lo scudetto”. L’artista, poi, ricorda la sua scaramanzia: “Abbiamo cominciato stamattina (ieri ndr.) a montare il tutto perché fino alla vittoria di Torino ero ancora scettico. Per me sarà lo scudetto dei ricordi, mio padre mi diceva che lui non avrebbe potuto vedere il terzo titolo ma io sì, aveva ragione”. Per strada l’entusiasmo è palpabile, la vittoria di Torino sulla Juventus ha fatto sì che anche il più scettico creda che il triangolino tricolore si stia cucendo sulle maglie azzurre in punta del sinistro di Giacomo Raspadori che ha trafitto i bianconeri. Dall’Arenella, dove via Massari riproduce la formazione titolare, si passa al borgo di Antignano vestito a festa.

La città immersa nell’azzurro

I festoni fanno da cornice ad un’allegria contagiosa. “Siamo molto più contenti e positivi”, ammette Davide, anche se per comprare qualcosa di azzurro preferisce attendere la matematica certezza; gli fa eco Andrea che ha già acquistato la maglia, ma anche Alice e Francesco, chi con le tovagliette per casa, chi con qualche festone. Anche il commercio ringrazia gli uomini di Spalletti: Giuseppe, Francesco e Pasquale, in divisa azzurra con tanto di scudetto, servono ai tavoli di Social Pizza a via Scarlatti. “La gente – dicono – viene più spesso, anche i turisti sembrano più attratti da quest’aria di festa. Stavolta ci siamo riusciti davvero, festeggeremo domenica prossima”.

Corsi e ricorsi storici

Il Fan Shop ufficiale degli azzurri è letteralmente sommerso dagli ordini. Da settimane la maglia ufficiale, tanto gara come replica, è esaurita. Vincenzo, che gestisce il punto vendita di via Merliani, conferma: “Siamo in attesa di un altro rifornimento, – spiega – le vendite vanno fortissimo e tanti clienti chiedono già la personalizzazione con la scritta ‘Campioni’ ed il numero 3; ma non si vendono solo le maglie da gara, vanno a ruba anche quelle celebrative, tutti vogliono un ricordo, un qualcosa da incorniciare più che da indossare per fissare la memoria di un’impresa che nessuno si aspettava ad inizio stagione”. Anche in collina, quindi, ci si prepara a liberare un urlo rimasto strozzato in gola troppe volte in questi 33 anni. Un urlo capace di sciogliere in gioia dolori come la stagione 1997-98 che vide il Napoli tornare mestamente in B proprio dopo 33 anni dall’ultima volta, quando si dice la numerologia.
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