Euro 2020, grande Italia vola in semifinale: 2-1 al Belgio. Ora la Spagna

Foto Andreas Gebert / Pool via AP in foto Lorenzo Insigne festeggia dopo aver segnato il secondo gol della sua squadra durante una partita dei quarti di finale del campionato di calcio Euro 2020 tra Belgio e Italia all'Allianz Arena di Monaco, in Germania

MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) – Si torna a Londra! Una grandissima Italia supera per 2-1 il Belgio, numero 1 del ranking Fifa, e si qualifica per le semifinali di Euro 2020. Il 6 luglio a Wembley gli Azzurri di Roberto Mancini affronteranno la Spagna di Luis Enrique. L’Italia torna tra le migliori quattro squadre d’Europa nove anni dopo l’ultima volta, agli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina. Allora a spezzare il sogno di Prandelli e i suoi ragazzi ci pensarono proprio le Furie Rosse. Ma era un’altra Italia ed era un’altra Spagna.

Questa volta a Londra saremo noi i favoriti, soprattutto alla luce di quanto fatto vedere fin qui. Un’altra prova magistrale degli Azzurri, capaci con il loro fraseggio di annientare l’artiglieria belga con i due spauracchi De Bruyne e Lukaku. Due gol bellissimi di Barella (il primo agli Europei) e del man of the match Insigne (al secondo centro nel torneo) coronano un primo tempo leggendario. Il gol di Lukaku su rigore (il quarto per lui) non scalfisce le certezze dell’Italia, che nella ripresa di fatto si limita a controllare le sfuriate dei Diavoli Rossi.

Ma le parate più impegnative Donnarumma deve compierle nella prima frazione, segno che la ripresa è solo una lunga ed estenuante attesa (due i pericoli creati dai belgi con Lukaku) verso il più dolce dei triplici fischi finali dell’arbitro. Prosegue la maledizione del Belgio, che nonostante una squadra con campioni straordinari non riesce mai ad arrivare fino in fondo a un grande torneo. Mancini recupera il suo capitano. Azzurri in campo con Donnarumma in porta; linea difensiva composta da Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini e Spinazzola; a centrocampo confermato il trio formato da Barella, Jorginho e Verratti; l’altra novità in attacco con Chiesa al posti di Berardi al fianco di Immobile e Insigne.

Nel Belgio, il ct Martinez recupera in extremis De Bruyne ma non Eden Hazard che non è nemmeno in panchina. L’asso del Manchester City gioca sulla trequarti con il giovanissimo Doku (classe 2002) alle spalle di Lukaku. Prima della partita i giocatori delle due squadre si sono inginocchiati al centro del campo in sostegno al movimento Black Lives Matter e contro ogni forma di discriminazione. E’ la prima volta che i giocatori Azzurri si inginocchiano tutti insieme prima di una partita, contro il Galles lo avevano fatto soltanto Belotti, Bernardeschi, Emerson Palmieri, Pessina e Toloi.

Come spiegato nei giorni scorsi dalla stessa Federazione, l’Italia ha deciso di inginocchiarsi in segno di solidarietà vista la richiesta della squadra avversaria alla Uefa. Il Belgio è una delle tre squadre, insieme a Inghilterra e Galles, che si è sempre inginocchiata prima delle partite. Pronti via e subito un brivido in area azzurra, con De Bruyne che serve Lukaku in area. Donnarumma in uscita anticipa il bomber belga. Diavoli Rossi molto aggressivi in mezzo al campo, gli Azzurri faticano a proporsi in avanti con il loro fraseggio ma alla prima occasione buona trovano il gol al 13′ con una deviazione di Bonucci su punizione dalla trequarti di Insigne.

Purtroppo il VAR annulla la rete per un fuorigioco dello stesso difensore azzurro su tocco di Di Lorenzo. Scampato il pericolo, il Belgio ricomincia a premere rendendosi pericoloso con Tielemans e De Bruyne dalla distanza. Solo un super Donnarumma nega il gol al fuoriclasse del Manchester City. Il portiere azzurro si ripete poco dopo deviando ancora in angolo un sinistro velenoso di Lukaku, dopo un’altra azione travolgente di De Bruyne. La partita si accende, gli azzurri provano a replicare con Chiesa e poi con Insigne dal limite.

Alla mezzora (31′) l’Italia passa: Verratti riconquista palla sulla trequarti belga e serve in area Barella, che supera un paio di difensori nello stretto e batte Courtois con un potente destro in diagonale. Il Belgio accusa il colpo, prova a buttarsi in avanti più di nervi che con costrutto. L’Italia controlla bene e prima dell’intervallo sfiora anche il raddoppio con un destro dal limite di Chiesa di poco fuori. Il 2-0 arriva comunque al 44′ firmato da Insigne con una magia di destro a giro dai venti metri, dopo una micidiale accelerazione che trova spiazzata la difesa belga.

Le emozioni però non sono finite, perchè al 47′ il Belgio accorcia le distanze con Lukaku su rigore concesso per un fallo di Di Lorenzo su Doku. Penalty confermato anche dopo un check del Var. Parte bene l’Italia nel secondo tempo, gli Azzurri non sembrano accusare il gol di Lukaku e si ripropongono in avanti mentre il Belgio aspetta per cercare poi di innescare De Bruyne e il velocissimo Doku. Proprio su una micidiale accelerazione dei due attaccanti esterni, al 60′ il Belgio sfiora il pareggio con Lukaku. Miracoloso il salvataggio di Spinazzola sulla linea. Lo stesso esterno della Roma, poi, sul fronte opposto si divora il possibile 3-1 calciando a lato di prima intenzione un assist al bacio di Insigne. Sarebbe stato un gol bellissimo.

A venti dalla fine, Martinez manda in campo Mertens per Tielemans arretrando De Bruyne. L’attaccante del Napoli orchestra subito un micidiale contropiede con l’altro neo entrato Chadli, sul cui cross dalla sinistra Lukaku manca incredibilmente la deviazione di testa. Mancini prova a correre ai ripari, inserendo Belotti per Immobile e Cristante per Verratti. Subito dopo deve uscire in lacrime anche Spinazzola per infortunio, al suo posto entra Emerson.

Il ct ne approfitta e manda in campo anche Berardi per un esausto Insigne. Con lo scorrere inesorabile dei minuti, il Belgio si riversa nella metà campo azzurra alla ricerca del pari. Ci prova il peperino Doku con un destro dal limite alto, dopo una azione personale travolgente. E’ questa, però, l’unico vero pericolo corso dagli Azzurri, che con grande cuore difendono il vantaggio con le unghie e con i denti staccando meritatamente il biglietto per Londra.(LaPresse)

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