Europee, Calenda unisce il Pd: il manifesto della lista unica scalda i cuori dem

Aderiscono anche i candidati alla segreteria Maurizio Martina e Nicola Zingaretti e l'ex premier Paolo Gentiloni

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Il manifesto per una lista unica alle elezioni europee lanciato sui social da Carlo Calenda mette pace, per un pomeriggio, in un Pd nel quale, su tanti altri temi, la discordia sembra regnare sovrana in vista delle primarie del 3 marzo.

Europee, Calenda ricompatta il Pd con il manifesto per la lista unica

“Bene ci siamo – annuncia alle 17.02 l’ex ministro su Twitter. Segnalando il link al ‘Manifesto per la costituzione di una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle elezioni europee’ -. Ora si tratta di aderire e far aderire. Partiamo. L’Italia è l’Europa sono più forti di chi le vuole deboli”.

Dopo una manciata di minuti danno la loro adesione i candidati alla segreteria Maurizio Martina e Nicola Zingaretti e l’ex premier Paolo Gentiloni.

Il ruolo dell’Italia nell’Unione europea

“Il nostro è un grande paese fondatore dell’Unione Europea, protagonista dell’evoluzione di questo progetto nell’arco di più di 60 anni – si legge nel manifesto -. E protagonisti dobbiamo rimanere fino al conseguimento degli Stati Uniti d’Europa, per quanto distante questo traguardo possa oggi apparire. Il nostro ruolo nel mondo, la nostra sicurezza, economica e politica, dipendono dall’esito di questo processo”.

I primi firmatari del manifesto voluto da Calenda

A lanciare il progetto un centinaio di esponenti della politica locale e della società civile. Nell’elenco dei primi firmatari compaiono i nomi di industriali, imprenditori, amministratori locali e intellettuali. Da Alberto Bombassei e Paolo Scudieri a Sergio Chiamparino, Dario Nardella, Beppe Sala, Stefano Bonaccini ed Enrico Rossi.

Il pericolo di un’involuzione democratica

“Per la prima volta dal dopoguerra esiste il rischio concreto di un’involuzione democratica nel cuore dell’Occidente – prosegue il documento -. La battaglia per la democrazia è iniziata, si giocherà in Europa, e gli esiti non sono affatto scontati. L’obiettivo non è conservare l’Europa che c’è. Ma rifondarla per riaffermare i valori dell’umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni”.

Obiettivo Ue dunque, ma se lo scopo dei promotori era anche unire e scaldare le tante anime e i cuori dem, almeno per oggi, è stato raggiunto.

(LaPresse/di Alessandra Lemme)

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