Europee, scricchiola la sedia di Picierno

La parlamentare uscente si avvicina alla segretaria Schlein, ma nel Pd in pochi voteranno i candidati imposti dal Nazareno

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 03-07-2014 Strasburgo (Francia) Politica Prima sessione plenaria del Parlamento Europeo Nella foto Pina Picierno (pd) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 03-07-2014 Strasbourg (France) First Plenary Session of the European Parliament In the photo Pina Picierno

NAPOLI (Renato Casella) – Le dichiarazioni rilasciate a “Cronache” dal governatore della Puglia Michele Emiliano (“Se De Luca si può per legge candidare a presidente della Regione Campania e si candida effettivamente nessuno può impedirglielo. Quindi discorso aperto e intelligenza collettiva senza diktat basati su antipatia e simpatia”) hanno fatto molto rumore nel Pd, perché condivise dalla maggior parte dei militanti. La dialettica e il rispetto delle posizioni di tutti, in un partito che si chiama democratico, dovrebbero essere la priorità, anche se la gestione Schlein ha completamente sovvertito l’ordine delle cose: nella testa del segretario, lei decide e gli altri eseguono. Non è così, ovviamente, e non solo per la vicenda del terzo mandato. La prima testimonianza di questo malessere arriverà con le Europee: gli amministratori del Pd voteranno e faranno votare il Pd pancia a terra, su questo non ci piove. Sono uomini di partito e conoscono perfettamente l’etica politica. Ma è altrettanto vero che voteranno e faranno votare i loro candidati, di certo non quelli imposti dal Nazareno. Pina Picierno, da sempre miracolata dal referente politico di turno, anche stavolta si è posizionata, attraverso l’eterno Dario Franceschini, accanto alla Schlein, e sarà la candidata del segretario. Ne consegue che tutti coloro che non condividono la strategia del segretario non la voteranno, e rischia seriamente di restare fuori dal parlamento europeo. In tutto il meridione si prevede un voto orientato dalle competenze e non dai desiderata del capo. Un voto che dovrebbe assicurare una buona performance al Pd. La segretaria potrebbe contare su un maggior appoggio da parte degli attivisti se sbloccasse la situazione del congresso regionale, come chiesto da Vincenzo De Luca. Al momento, però, non ha dato segnali di apertura in questo senso, né nell’incontro a sorpresa con il governatore a giugno scorso, né quando si è vista con Piero De Luca alla convention della componente di Stefano Bonaccini “Energia popolare” a luglio. L’impressione è che Elly voglia tirarla in lungo in modo da arrivare alle Europee con il partito affidato ai suoi fedelissimi in Campania e in provincia di Caserta. In questo modo, però, è molto difficile che qualcuno, al di fuori del suo “cerchio magico”, sostenga i suoi candidati. Si parla, fra gli altri, di capilista come Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo.

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