Eutanasia, raccolte 850mila firme. Fino al 12/9 tavoli in 170 città

Sono 850mila le firme raccolte dal comitato Eutanasia Legale, promotore della campagna referendaria sul tema del fine vita. La campagna proseguirà fino al 30 settembre, per quanto l'obiettivo delle 500mila necessarie all'indizione del referendum sia già stato ampiamente raggiunto.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – Sono 850mila le firme raccolte dal comitato Eutanasia Legale, promotore della campagna referendaria sul tema del fine vita. La campagna proseguirà fino al 30 settembre, per quanto l’obiettivo delle 500mila necessarie all’indizione del referendum sia già stato ampiamente raggiunto. Obiettivo dei promotori è consentire di firmare a chi non è ancora riuscito a farlo, ma anche offrire informazioni sui diritti alla fine della vita. Proprio per questo, da qui al 12 settembre, 13mila volontari saranno impegnati in 500 banchetti sul territorio di oltre 170 città, informando gli italiani “sui temi legati al fine vita, dal testamento biologico al consenso informato, fino al biotestamento, cure palliative, rifiuto e interruzione delle terapie, assistenza alla morte volontaria”, spiega in una nota l’Associazione Luca Coscioni. “Con la mobilitazione cerchiamo di fornire un servizio informativo alle persone sulle scelte di fine vita, nel quadro legale italiano – aggiungono Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Dal 2018, data di entrata in vigore della legge sul Testamento biologico, non vi sono state campagne informative specifiche da parte del Governo per aiutare le persone a intraprendere percorsi certi e con piena assistenza. E’ incomprensibile in quanto le DAT sono uno strumento utile, anche se si è in buona salute, per avere certezza di vedere affermate le proprie scelte in materia di trattamenti sanitari e di fine vita”. Ai banchetti in programma nel corso di tutta la settimana sarà anche promosso il “Numero Bianco”, l’infoline che risponde al numero gratuito 0699313409 al fine di informare adeguatamente i cittadini sui propri diritti.

Il “Numero Bianco” è un progetto coordinato da Valeria Imbrogno, l’ex compagna di Dj Fabo: mira a divulgare le informazioni su tutti gli argomenti legati al fine vita, attraverso l’attivazione di un numero unico accessibile dall’intero territorio nazionale a cui rispondono volontari da tutta Italia. “Non tutti sanno – concludono Gallo e Cappato – che sul tema del suicidio assistito il nostro codice penale del 1930 prevede il reato per questa pratica, ma dal 2019 c’è una sentenza della Corte costituzionale conosciuta come ‘sentenza Cappato’, che stabilisce i requisiti che la persona malata deve avere per poter ottenere legalmente l’aiuto a porre fino alle proprie sofferenze. La politica crea ostacoli all’esercizio di libertà personali nelle scelte sul fine vita anche non garantendo una corretta informazione e formazione per coloro che sono chiamati a rispettare la volontà della persona”.

LaPresse

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