Fermato a Reggio Emilia per l’omicidio di Juana Hazana, era già stato denunciato in passato

Aveva già avuto comportamenti vessatori, ma a denunciarlo, nel 2020, era stata un'altra ex partner

REGGIO EMILIA – Aveva già avuto comportamenti vessatori, ma a denunciarlo, nel 2020, era stata un’altra ex partner. Eppure, il 24enne di Parma, fermato dai carabinieri di Reggio Emilia per il femminicidio di Juana Cecilia Hazana Loayza, la 34enne trovata ieri mattina senza vita nel parco della ex polveriera della città emiliana, ha avuto modo, più di una volta, di ripetere quei comportamenti, soprattutto con l’ultima vittima.

Lo confermano i militari che ieri pomeriggio, al termine di un lungo interrogatorio, hanno raccolto a suo carico incontrovertibili elementi di responsabilità, in relazione a quel delitto.

In base a quanto emerso nelle ultime ore, il giovane sarebbe anche figlio di una vittima di femminicidio: il corpo senza vita di Alessia Della Pia era stato ritrovato, a Parma, nel dicembre del 2015, e l’accusa era ricaduta sull’allora compagno della donna. Ieri pomeriggio, in caserma, il 24enne avrebbe reso dichiarazioni in merito alle sue responsabilità legate alla morte di Hazana Loayza: venerdì sera, dopo aver rintracciato la donna in un locale del centro di Reggio Emilia, si sarebbe diretto con lei verso la sua abitazione ma, durante il tragitto, nel parco pubblico dove poi è stato rinvenuto il suo cadavere, prima avrebbe cercato di strangolarla e poi l’avrebbe accoltellata con una lama da cucina (posta poi sotto sequestro dai carabinieri).

A poche ore dell’identificazione del cadavere della 34enne, le attenzioni investigative delle forze dell’ordine erano ricadute proprio su quell’ex fidanzato, residente a Parma, ma con un lavoro a Reggio Emilia, soprattutto per i comportamenti adottati nei suoi confronti. Il 5 settembre scorso, era stato arrestato per atti persecutori e il giorno seguente, dopo la convalida, era stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla 34enne. Il 10 settembre era stato arrestato per aver violato questa disposizione, il domicilio e per essersi reso responsabile di altri atti vessatori, che gli erano costati, il 23 settembre, gli arresti domiciliari. Ma il 4 novembre, era decaduta anche questa misura cautelare per l’esito della sentenza di patteggiamento a due anni di reclusione, con pena sospesa. “Tutta la comunità reggiana è scossa per l’omicidio di Juana Cecilia Hazana Loayza e si stringe attorno ai suoi cari – ha scritto, sul suo profilo Facebook, Luca Vecchi, il sindaco di Reggio Emilia -. Purtroppo, ancora una volta, siamo di fronte a un caso di femminicidio: l’Italia non può più ignorare questo grave problema, servono leggi più dure e controlli più stringenti”.

(di Giovanna Pavesi/LaPresse)

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