Fiducia in Senato, si temono i ‘no’ degli ex grillini. I senatori a vita Monti e Segre offrono una stampella

Si temono i malumori interni ai 5 Stelle, Paragone per il no

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Giuseppe Conte, Luigi Di Maio

ROMA – Oggi il Senato è chiamato a votare la fiducia al Conte-bis. Dopo l’ok della Camera dei Deputati ieri, questa sera con doppia chiamata uninominale Palazzo Madama decreterà la vita o la morte del nascente esecutivo Pd-M5S-LeU. Sulla carta i tre partiti hanno la maggioranza, con altri del gruppo Misto potrebbero toccare quota 172. Ma c’è ancora incertezza: si temono infatti defezioni tra i pentastellati e i senatori grillini espulsi durante i 14 mesi precedenti.

Si temono i malumori interni ai 5 Stelle, Paragone per il no

La prima incertezza, infatti, è rappresentata degli ex M5S. Dei quattro espulsi solo Paola Nugnes ha annunciato voto favorevole. Degli altri non si conoscono le intenzioni, nemmeno di Gregorio De Falco, che è intervenuto in Aula ma non ha dichiarato il suo vote. Mentre il pentastellato Gianluigi Paragone si è giù schierato per il no, non si conoscono ancora le inclinazioni di Mario Giarrusso e del no Tav Alberto Airola. Così come si temono altri malumori interni.

La ‘stampella’ dei senatori a vita

Ma anche tenendo in considerazione i possibili no, Pd e M5S dovrebbero raggiungere quota 154. A cui si aggiungerebbero i voti delle Autonomie, i 4 senatori di Liberi e Uguali. Anche tre senatori a vita hanno daranno la fiducia al Conte-bis. Si tratta di Cattaneo, l’ex premier Mario Monti e di Liliana Segre, che oggi compie 89 anni. “Oggi – afferma la senatrice a vita – voto la fiducia. Poi giudicherò in futuro atto per atto“. Così si dovrebbe raggiungere e anche superare quota 161.

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