AVERSA – Il Comune è nuovamente al centro di un’inchiesta giudiziaria, anche questa volta opera della guardia di finanza che ha compiuto irruzioni nell’ufficio Acquedotto. Le fiamme gialle si sono dirette all’ufficio per notificare ad alcuni dipendenti l’avvio di indagini riguardanti possibili difformità tra la misurazione del consumo idrico e quella registrata nelle fatture inviate agli utenti per il pagamento. La mossa investigativa è stata scatenata da un esposto presentato alle autorità competenti, segnalando discrepanze tra il reale consumo idrico e quanto richiesto dal Comune nelle fatturazioni.
La questione è di estrema rilevanza, poiché coinvolge direttamente gli utenti che potrebbero essere stati soggetti a pagamenti non adeguati rispetto al consumo effettivo. Al momento, l’indagine si trova ancora in una fase embrionale, e i dipendenti del Palazzo di piazza Municipio coinvolti sono considerati innocenti fino a prova provata dalla magistratura. E’ fondamentale sottolineare che il principio di presunzione d’innocenza deve essere rispettato durante lo svolgimento delle indagini. Questa indagine giunge pochi giorni dopo un altro filone investigativo avviato dalla procura di Napoli Nord, incentrato sui “furbetti del cartellino”. La vicinanza temporale tra le due inchieste potrebbe suggerire un’attenzione crescente alle questioni di trasparenza e legalità all’interno dell’amministrazione comunale.
Il Comune si trova ora ad affrontare la sfida di gestire contemporaneamente due indagini giudiziarie che coinvolgono differenti settori dell’ente pubblico. La trasparenza e la cooperazione con le autorità investigative diventano aspetti cruciali per dissipare dubbi e ristabilire la fiducia dei cittadini. L’evolversi delle indagini darà ulteriori dettagli sulle presunte irregolarità nel settore dell’acquedotto e sulla correttezza delle pratiche amministrative. Nel frattempo, la città resta in attesa di risposte concrete e di misure atte a garantire la legalità e l’integrità nell’operato del Comune.
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