Firenze, morto un tassista in coma dal 2017 dopo una lite con 2 clienti

FIRENZE – E’ morto Gino Ghirelli, il tassista fiorentino in coma da quasi due anni e mezzo, dopo essere stato colpito alla testa durante un litigio con due giovani clienti. Accadde a Firenze la notte tra il 12 e 13 luglio 2017. I due ragazzi erano saliti sul taxi di Ghirelli in piazza del Mercato Nuovo e si erano fatti portare in piazza Beccaria. Il tassista alle 2.20 di notte contattò la centrale. Raccontando di essere stato aggredito da due clienti.

Dopo poche ore le condizioni dell’uomo apparvero subito gravi, entrando in coma, stato dal quale non è più uscito. I due giovani si presentarono nella serata del 13 luglio alla caserma dei carabinieri di San Piero a Ponti per essere interrogati. Per le gravi ferite riportate da Ghirelli, il 9 novembre 2018 due giovani sono stati processati e assolti dal tribunale di Firenze. Per il giudice Anna Liguori la reazione dei due clienti fu legittima difesa.

Le dure parole del presidente nazionale di Uritaxi

Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi, ha scritto su Facebook: “Ci ha lasciati il collega Gino Ghirelli. Dopo oltre due anni di coma – era il 12 luglio 2017 quando vi cadde dopo una vile aggressione sul lavoro da parte di due uomini -, a pochi giorni da quel Natale che lui abitualmente festeggiava vestito da Babbo Natale, portando doni ai bambini presso le scuole dell’Isolotto, ci ha salutati. Gino è stato vittima di una cultura bullista. Che non ha rispetto di chi lavora. Ci sono culture oggi, anche più arretrate della nostra, che hanno profondo rispetto per anziani, bambini e chi si trova sul lavoro.

La tragica scomparsa di Gino è un monito al nostro tempo, alla nostra società. A ritrovare civiltà, sensibilità e delicatezza per tutto ciò. Un monito rivolto all’uomo della strada e a chi è guida, legislatore e giudice delle comunità. Noi lavoreremo per fare giustizia per questa sua violenta scomparsa. Ciao Gino e, seppur nella tristezza del momento, Buon Natale a te ed alla tua famiglia”.

(LaPresse)

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