Firenze, Spiegel indaga sul quadro rubato. Schmidt: “E’ in ostaggio”

In quanto cittadino tedesco, il direttore degli Uffizi, ha ancora più interesse a vedere pubblicate le nuove rivelazioni del settimanale

(Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

FIRENZE – Continua la saga del ‘Vaso di Fiori’, il quadro olandese reclamato dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che ha appeso all’interno del museo fiorentino una foto in bianco e nero dell’opera, con la scritta ‘Rubato!’. In Germania, dove il quadro sarebbe stato portato più di 70 anni fa ad opera di soldati nazisti, il settimanale tedesco pubblica una ricostruzione sulla vicenda piena di particolari.

Uffizi, il caso del ‘Vaso di fiori’

L’inchiesta “testimonia chiaramente come sulla tela del grande maestro olandese si sia consumato in questi decenni un continuo tentativo di sciacallaggio ed estorsione ai danni dello Stato. E dell’integrità del patrimonio pubblico italiano”, afferma Schmidt. In quanto cittadino tedesco, il direttore degli Uffizi, ha ancora più interesse a vedere pubblicate le nuove rivelazioni del settimanale tedesco sul dipinto di Jan van Huysum. Sottratto alla collezione di Palazzo Pitti nel 1944.

L’inchiesta di Spiegel sulla tela rubata dai tedeschi

Sulla vicenda la procura fiorentina ha aperto tempo fa un’inchiesta per l’ipotesi di reato di tentata estorsione. Tra il 2009 e il 2015, infatti, due legali tedeschi, con almeno cinque lettere, chiesero agli Uffizi, per nome e per conto di un ignoto proprietario, due milioni di euro, inviando come prova una foto del quadro.

Quattro persone risultano indagate. Tra di loro ci sono gli eredi del caporalmaggiore nazista che rubò il quadro e i due professionisti che hanno trattato le fasi della proposta di acquisto. Adesso l’inchiesta del settimanale tedesco riaccende, anche in Germania, i riflettori sulla storia del quadro trafugato dai nazisti.

Il commento del direttore degli Uffizi

“La solida inchiesta dello ‘Spiegel’ – aggiunge Schmidt – rende evidente a tutto il mondo, al di là di ogni ombra di dubbio, che il ‘Vaso di Fiori’ si trova in ostaggio, da oltre 70 anni, di persone che cercano, in sostanza, di ottenere un ricco, ingiustificabile riscatto dall’Italia per un capolavoro che legalmente le appartiene. E che le è stato ingiustamente sottratto durante la guerra. Ed è altrettanto evidente che la Germania, al di là dei formalismi giuridici in tema di prescrizione dei reati, non può più far finta di niente. Batta un colpo, faccia in modo di restituire il maltolto a Palazzo Pitti, legittima casa del ‘Vaso di Fiori'”.

(Lapresse)

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