Scattò foto senza consenso al fratello coltivatore, maresciallo dell’Aeronautica condannato a 8 mesi

Santa Maria Capua Vetere, il processo approda alla Corte di Appello di Napoli. La parte civile è assistita dall'avvocato Crisileo

A destra l'avvocato Raffaele Crisileo

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Approda nella Corte di Appello di Napoli il processo a carico del maresciallo sammaritano Alberto Russo, sottufficiale dell’Aeronautica Militare. Il 49enne è stato condannato in primo grado a 8 mesi di carcere dal Giudice Monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per il reato di interferenza illecita nella vita di altri. Disciplinato da una normativa di recente introduzione, si riferisce a coloro che usano strumenti di ripresa visiva o sonora, procurandosi indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata di altre persone.

Reato disciplinato da una normativa di nuova introduzione

Il pm aveva contestato al maresciallo Russo un comportamento illecito nei confronti del fratello. E’ stato l’uso della macchina fotografica, che lui tanto ama, a farlo condannare. Scattò foto al fratello che svolge il mestiere di coltivatore diretto. Russo e il suo familiare sono in conflitto. Entrambi dimorano con le rispettive famiglie nello stesso stabile ubicato in un palazzo rurale nella periferia di Santa Maria Capua Vetere.

I legali prevedono pure il ricorso in Cassazione

Nel processo di primo grado, la parte civile era assistita dall’avvocato Raffaele Crisileo, che ha ottenuto il riconoscimento delle proprie ragioni. Il maresciallo Russo è assistito dagli avvocati Guglielmo Ventrone e Vincenzo Alesci. Ora la parola passa alla Corte di Appello di Napoli, che nei prossimi giorni dovrà stabilire se il verdetto di primo grado debba essere confermato o riformato. Sicuramente questa vicenda arriverà anche in Cassazione, perché le parti in causa non si fermeranno dinanzi al giudizio di secondo grado.

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