Frode fiscale e riciclaggio di denaro: 17 arresti tra Crotone e Verona

Crotone, 26 apr. (LaPresse) – Diciassette persone arrestate fra Crotone e Verona. Beni sequestati per un valore di 12 milioni di euro, 118 mezzi sequestrati 3 società sottoposte ad amministrazione giudiziaria.

Questi i risultati dell’operazione ‘Ciclope’ della guardia di finanza di Crotone, in corso questa mattina dall’alba e che vede impegnati i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Crotone e della compagnia di Soave nel veronese, nei comuni di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto, Belfiore e Cologna Veneta in provincia di Verona.

A seguito delle indagini svolte dai finanzieri, su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone accolta dal gip, sono state emesse 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere e per altre 12 persone sono stati disposti gli arresti domiciliari.

In tal modo viene smantellata una agguerrita associazione operante nel settore delle frodi fiscali e del riciclaggio del profitto del reato. Gli investigatori del nucleo di crotone hanno quantificato in 5.599.591,48 euro la somma sottratta al fisco fra Ires, Iva ed Irap.

L’associazione a delinquere è stata costituita, promossa e organizzata da Antonio Aversa De Fazio, 56 anni 56 di Melissa (Kr), imprenditore da tempo trasferitosi a Belfiore, nel Veronese, dove ha intrapreso un’attività economica nel settore del commercio di inerti e dell’autotrasporto. L’imprenditore ha sempre mantenuto stretti legami con il territorio d’origine. Dell’organizzazion fa parte la sua longa manus cutrese, Alfredo Minervino, 56 anni, considerato promotore e organizzatore, con compiti di reclutamento dei sodali. Inoltre sono stati arrestati e portati in carcere, Raffaele Tucci, 41 anni, Rocco Arena, 47 anni, e Vincenzo Migale, 41 anni, tutti di Cutro. Agli arresti domiciliari sono finiti Domenico Arena, 49 anni, Ferdinando Menzà, 60 anni, Franco Caterisano, 40 anni, Pasquale Macrì, 48 anni, Francesco Maggiore, 49 anni, anch’essi cutresi, nella loro qualità di associati, con il compito di riciclare gli importi derivanti dalle false fatture. Stessa sorte è toccata a Giovanni Dalla Rovere, 64 anni, in concorso con Domenico Renato, 65 anni, a cui viene contestato il reato di corruzione, nella loro qualità di dipendenti comunali di Cutro.

A partire da marzo 2015, in relazione a una profonda attività di analisi svolta sulle segnalazioni inviate alla guardia di finanza di Crotone dai finanzieri scaligeri e su una nutrita serie di segnalazioni per operazioni sospette fatte dalle banche e dagli intermediari finanziari, il nucleo di polizia economico-finanziaria pitagorico avviava le indagini, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, che permettevano di scoprire l’esistenza di una radicata associazione a delinquere, avente lo scopo di realizzare ingenti risparmi di imposta attraverso l’emissione e l’utilizzo di false fatture riciclandone, successivamente, i proventi. Durante le operazioni sono stati acquisiti elementi inconfutabili circa la violazione della normativa sui sub appalti e sulla corruzione di due funzionari pubblici del comune di Cutro i quali, al fine di favorire un imprenditore locale, avevano disposto il pagamento dei lavori da questo effettuati in violazione dell’art. 21 della l. 646/82, accettandone in cambio regalie. La complessiva attività di polizia tributaria e valutaria, svolta prima dai finanzieri scaligeri e poi da quelli crotonesi, ha permesso di individuare i singoli ruoli dei sodali, dagli organizzatori e promotori agli interpositori fittizi.

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