Genova, Mattarella richiama il Paese all’unità: “Più forte l’accertamento della verità”

Alle esequie erano presenti le più alte cariche dello Stato

in foto Sergio Mattarella

ROMA (LaPresse)“Il Paese unito rende più forte l’accertamento della verità che va perseguita con rigore”. In una delle giornate più difficili dal punto di vista emotivo da quando è al Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, punta sulla coesione dell’Italia in questo momento di “dolore condiviso”. Il Capo dello Stato si reca nella città spezzata in due dal dolore e nella sua viabilità. E si commuove davanti a questa “tragedia inaccettabile” che “ha colpito tutto il Paese”.

Le parole commosse del presidente Mattarella

Una visita alla ‘zona rossa’ per rendere omaggio ai soccorritori, un’altra ai feriti nei tre ospedali della città e infine la partecipazione ai funerali di Stato, accolto da un applauso si è intrattenuto con i parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi. “Tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte. Anche io lo ho percorso tante volte, anche di recente”, dice il Capo dello Stato. Mattarella parla di tre impegni che vanno onorati. “Vicinanza ai familiari, ai feriti ed alle famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, l’impegno di un accertamento rigoroso e sollecito della responsabilità ed il dovere di assicurare al paese la sicurezza dei trasporti”.

Le dichiarazioni del presidente della Camera

Alle parole del capo dello Stato fanno eco quelle del presidente della Camera, Roberto Fico che, “anche se non è colpa mia”, chiede scusa “a nome dello Stato per quello che può non aver fatto negli ultimi anni”. Così come per Mattarella anche per la terza carica dello Stato servono “caparbietà e lavoro per accertare la verità fino in fondo”. Solo così si potrà rendere onore fino in fondo a questa immane tragedia che ha sconvolto l’estate degli italiani. Un dolore che è di tutti perché, come sottolinea Fico “su quel ponte c’erano persone di diverse nazionalità. E con la sua caduta ci rendiamo conto ancora di più che non esistono le differenze e siamo tutti uguali”.

di Andrea Capello

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