Genova: su Telegram gruppo filonazisti che progettava attentati, 3 arresti

Si ispiravano a gruppi terroristici di matrice jihadista, simpatizzavano per Hitler, condividendo l'odio antisemita e razzista, postavano su siti web foto pedopornografiche: il bitz è scattato all'alba, da Genova in tutta Italia.

This illustration picture taken on April 6, 2018 in Moscow shows the Telegram messenger application displayed on the screen of a smartphone. Russia's telecoms watchdog on March 6, 2018 asked a Moscow court to block the popular messaging app Telegram, after a deadline for it to hand over encryption keys to security services expired. / AFP PHOTO / Alexander NEMENOV

Si ispiravano a gruppi terroristici di matrice jihadista, simpatizzavano per Hitler, condividendo l’odio antisemita e razzista, postavano su siti web foto pedopornografiche: il bitz è scattato all’alba, da Genova in tutta Italia. In tre sono stati arrestati mentre le perquisizioni hanno riguardato anche dei minori, residenti a Torino, e altre persone di Lanciano (Ch) e Sanremo (Im). Il gruppo progettava anche attentati e azioni violente contro le istutizioni democratiche: nelle chat si parlava della realizzazione di un “progetto stragista”.

In carcere sono finiti due ragazzi di Genova, mentre un terzo, di Salerno, è ai domiciliari, tutti e tre ventenni. Su Telegram avevano una canale che ha dato il nome all’operazione ‘Blocco Est Europa’ ed è in quella chat che, secondo quanto hanno scoperto gli inquirenti, avveniva uno scambio “copioso” di materiale di stampo suprematista (xenofobo, misogino, omofobo, antisemita e filonazista), oltre alla condivisione di materiale pedopornografico. Le loro conversazioni, basate sull’odio antisemita e nei confronti delle persone di colore, mostravano chiare simpatie per Hitler e il nazismo, oltre a atteggiamenti misogini; dalle loro conversazioni appariva il “divertimento” per la visione di video di donne, per lo più minorenni, che si suicidano, violentate o uccise.

Le indagini sono state condotte dalla Digos di Genova e del Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione della Polizia di Stato, con il personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Liguria e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Le attività sono state condotte con il supporto delle Digos di Torino, Salerno, Chieti, Imperia, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Piemonte e delle le Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica di Chieti, Salerno e Imperia.

Il gruppo, tutto composto da giovani, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, scambiava su Telegram file video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, di necrofilia, di decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadist, mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe.

di Laura Pirone

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