Ghosn, anche la moglie rischia l’arresto: dal tribunale spicca il mandato

Nissan conferma di voler portare avanti nuove azioni legali

(Photo by Kazuhiro NOGI / AFP)

MILANO – Anche la moglie dell’ex ceo di Nissan Renault Carole Ghosn rischia l’arresto. La Procura di Tokyo ha infatti ottenuto una mandato a carico della donna accusata di sospetto spergiuro. Una mossa che aumenta i problemi legali a carico della coppia e che arriva nelle stesse ore dell’annuncio di una possibile conferenza stampa che dovrebbe tenere domani in Libano lo stesso Carlos Ghosn. A carico del quale Nissan conferma di voler portare avanti nuove azioni legali, nonostante la fuga dal Giappone al Libano.

La decisione della Nissan

“La società continuerà a intraprendere le adeguate azioni legali ritenendo Ghosn responsabile del danno che il suo comportamento scorretto ha causato a Nissan”. Lo ha affermato l’azienda in una nota senza fornire dettagli. Il problema è però che Giappone e Libano non hanno un trattato di estradizione. Gli esperti hanno affermato che sarebbe difficile riportare Ghosn in tribunale a Tokyo anche se il ministero degli Esteri di Tokyio ha dichiarato che l’ambasciatore giapponese ha in programma di incontrare martedì il presidente libanese Michel Aoun.

L’ipotesi

Appare difficile comunque anche l’arresto della moglie del manager che ha seguito il marito in fuga in Libano. In ogni caso i pubblici ministeri hanno dichiarato che Carole Ghosn ha reso false dichiarazioni a un tribunale di Tokyo l’anno scorso nel caso di suo marito sul trasferimento di denaro da una società all’altra che avrebbe causato perdite a Nissan. La signora Ghosn ha anche negato di conoscere varie persone o di averle incontrate, dichiarazioni rivelatasi false secondo i magistrati giapponesi.

Complicato il rientro in Giappone

Nonostante i contatti diplomatici in corso un rientro in Giappone dei coniugi Ghosn appare complicato. E se funzionari giapponesi hanno ribadito che Ghosn ha lasciato il paese illegalmente e che stanno cercando una cooperazione per scoprire cosa è successo, il ministro della Giustizia libanese Albert Serhan ha dichiarato all’agenzia di stampa nazionale che Ghosn è entrato legalmente in Libano. E quindi il suo “soggiorno nei territori libanesi è legale”. Serhan ha anche dichiarato che il Libano non ha ancora ricevuto alcuna richiesta dal Giappone in merito a un mandato di arresto per Carole Ghosn.

(AWE/LaPresse)

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