Giorgetti: “Per Alitalia mesi complicati. Blocco licenziamenti? Va rivisto per il settore”

Idee chiare anche sulla questione ex Ilva, per cui "serve la comproprietà pubblica". E Giorgetti non ha dubbi nel sottolineare "quanto sia strategico l'acciaio per l'industria e le imprese che stanno a valle della filiera

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 05-05-2021 Roma Politica Camera dei Deputati - Question time Nella foto Giancarlo Giorgetti Photo Roberto Monaldo / LaPresse 05-05-2021 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Question time In the pic Giancarlo Giorgetti

TRENTO – Ex Ilva, Alitalia e blocco dei licenziamenti. Sono alcuni dei temi che sono stati al centro della giornata del Festival dell’Economia di Trento. A parlarne, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che per quanto riguarda Alitalia non usa mezzi termini: “Non ci sono certezze per nessuno in tempo di pandemia e il mercato ne sarà sconvolto. Tutti quanti devono comprendere l’incredibile sforzo per far partire una compagnia pubblica che risponda ai criteri di economicità. Voglio far capire a tutti, compresi i sindacati, che lo sforzo del governo è davvero importante, saranno mesi molto complicati”. Secondo Giorgetti “bisognerà raggiungere il necessario equilibrio economico in un mercato che sarà ridisegnato: non si farà concorrenza alle compagnie low cost ma sarà necessario trovare sinergie internazionali”.

Ex Ilva

Idee chiare anche sulla questione ex Ilva, per cui “serve la comproprietà pubblica”. E Giorgetti non ha dubbi nel sottolineare “quanto sia strategico l’acciaio per l’industria e le imprese che stanno a valle della filiera. Senza considerare – aggiunge – che con un quadro giudiziario non definito, e che resterà comunque in evoluzione, solo lo Stato può assumersi i rischi di investire tenendo conto del lavoro e delle questioni ambientali. Non resta che aspettare metà giugno per la sentenza del Consiglio di Stato che determinerà il perimetro di operatività dell’industria”.

Sblocco dei licenziamenti

Il Festival dell’economia è per Giorgetti anche l’occasione di tornare sul tema dei sussidi e dello sblocco dei licenzamenti, proprio mentre in piazza a Trento rider e driver chiedono condizioni contrattuali certe. Giorgetti è chiaro: “C’è troppa confusione di sussidi e incentivi – dice -. Bisogna mettere ordine per distribuire al meglio le risorse. Non si può salvare tutti a ogni costo. Per farlo, occorre una politica forte ma in grado di garantire le giuste coperture sociali. Il blocco dei licenziamenti era una misura straordinaria e tale rimane. Ora bisogna gestire lo sblocco: sarà una transizione graduale, settore per settore. Ci sono comparti che soffrono di più, come il tessile, e altri, come le costruzioni, che se la cavano meglio ma che dovranno fare i conti con l’aumento delle materie prime”.

Necessario, ora “creare le condizioni che consentano di far convergere gli investimenti propedeutici al fare industria. E con la grande dote del Pnrr avremo un nuovo modello di burocrazia, competente e adeguata alle sfide che ci attendono”. Il ministro, plaudendo al ruolo che hanno avuto fino ad ora le Pmi, sottolinea l’esigenza di fusioni per reggere in fatto di competitività e mercati internazionali. Con l’assicurazione che “lo Stato dovrà uscire dalla vita quotidiana – dice – ma non prima di tre anni. Ora dobbiamo lavorare per creare imprese e opportunità. Poi sarà proprio la crescita a fare arretrare lo Stato”.

Il ruolo dello Stato

A Trento arriva anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che prevede un ridimensionato del ruolo dello Stato nell’economia. “Con la pandemia abbiamo capito com’è necessario avere sistemi più evoluti di protezione sociale – spiega -. Serve uno Stato nuovo, responsabile, che si ponga a confronto delle imprese e del lavoro per gestire i traumi dell’accelerazione”. Ed è in questa ottica di cambiamento che Visco sottolinea “l’esigenza di ridiscutere anche il Patto di stabilità, con regole che non siano meccaniche che tengano conto del bisogno di equità sociale e di una visione programmatica di medio e lungo periodo”.

Per Visco bisognerà dunque cambiare gli strumenti di programmazione: “La Cig straordinaria, anche se non presente nel Pnrr, dovrà essere revisionata – dice il governatore di Bankitalia -. Così come bisognerà intraprendere politiche di formazione per dare sostegno a imprese e occupazione. Sullo sblocco dei licenziamenti varrebbe la pena essere ancora un po’ prudenti. La ristrutturazione sarà ampia e se sarà affidata solo alle forze di mercato ci saranno rischi. Il cambiamento dovrà essere guidato, in un’ottica di complementarietà responsabile tra Stato e imprese”.

(LaPresse)

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