Il governo approva il dl “Sblocca cantieri”, ma è scontro Lega-M5S su dl Crescita

MILANO– Il governo Lega-M5S torna dalla trasferta di Reggio Calabria con due punti segnati su tre. Il Consiglio dei ministri, infatti, approva all’unanimità il decreto che di fatto ‘commissaria’ la sanità calabrese, ormai in piena emergenza, ma soprattutto porta a casa il via libera definitivo al dl Sblocca cantieri, già bollinato dalla Ragioneria di Stato e pronto per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Non c’è, invece, il decreto Crescita, sul quale sembra essersi scatenato un fuoco di fila interno alla maggioranza. Il premier, Giuseppe Conte, però getta acqua sul fuoco, spiegando che il testo farà il suo secondo e “formale” passaggio in Consiglio dei ministri martedì prossimo: “Non ci sono stati dissidi e differenze di natura politica, abbiamo avuto qualche difficoltà nella formulazione delle norme, perché vogliamo che sia veramente utile per il rilancio del Paese”.

Il tenore delle dichiarazioni rilanciate dai due rami del Parlamento, però, non sembrano confermare la versione del presidente del Consiglio. Soprattutto dalla sponda pentastellata, che attacca a testa bassa gli alleati del Carroccio: “La Lega si sta opponendo all’inserimento della cosiddetta ‘norma Pernigotti’, cioè quella per salvaguardare i marchi storici del made in Italy, nel decreto Crescita”, afferma pubblicamente la senatrice M5S, Susy Matrisciano. Le accuse rimbalzano fino a Montecitorio, dove il capogruppo leghista, Riccardo Molinari, replica: “Siamo lieti che Di Maio e i suoi collaboratori abbiano deciso di inserire la norma a tutela dei marchi storici del made in Italy all’interno del decreto, sostanzialmente hanno copiato la nostra proposta di legge, dopo aver perso mesi preziosi”.

Nel testo ci saranno anche le norme che regolano i ristori per i risparmiatori truffati dalle banche, su cui tutte e due le forze di maggioranza puntano con decisione. Dalla Calabria, Conte fa capire che le interlocuzioni con le associazioni che assistono i cittadini hanno portato a una sintesi che dovrebbe ridurre all’osso il rischio di nuovo malcontento. Dunque “lavoriamo perché la pubblicazione in Gazzetta avvenga entro la fine del mese”. Anche se il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, si spinge addirittura a ipotizzare un’attesa di una sola settimana.

Una previsione che si rivelerà quantomeno ‘azzardata’ solo qualche ora più tardi, dopo lo scoppio dell’ennesimo scontro in maggioranza, questa volta sul caso Raggi, che diventa un assist ai leghisti per rispondere al ‘bombardamento’ sul sottosegretario del Carroccio, Armando Siri. Dalla Lega, infatti, arriva la richiesta di stralciare la norma cosiddetta ‘salva Roma’ dal decreto Crescita. Una misura che nelle intenzioni del M5S dovrebbe abbattere il debito miliardario della Capitale, rendendo la vita molto più semplice alla sindaca e alla sua giunta. Lo stop chiesto dagli uomini di via Bellerio, invece, complica tutti i piani. E anche se siamo nella Settimana Santa, nella maggioranza non si respira aria di Pasqua.
(LaPresse)

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