Governo, Conte prepara l’agenda. Sarà garante (e non solo) su questioni aperte

Foto Filippo Attili / Palazzo Chig i/ LaPresse in foto Giuseppe Conte

ROMA – Il momento della fiducia si avvicina. Giuseppe Conte, pila dei dossier fissa sulla scrivania, continua a lavorare al suo discorso con la stessa cura che ha messo in quello che ha pronunciato in Senato prima di andare al Quirinale a rassegnare le sue dimissioni. Allora si trattò di uno sguardo (amaro) al passato. Questa volta, il premier si concentrerà sul futuro.

Fondamentale, per lui, rimangono il programma e il clima di collaborazione, “privo di slabbrature”, con cui gli alleati proveranno a portarlo a termine. Nelle ultime ore le differenti vedute tra Pd e M5S si sono fatte strada a colpi di post sui social e interviste (Orlando, ad esempio, si affretta di prima mattina a precisare un titolo troppo duro nei confronti della riforma Bonafede). Sulla revoca delle concessioni come sulla riforma della Giustizia, sulla sanità come sul taglio dei parlamentari. E (soprattutto) le infrastrutture. Entrambi i partiti vedono in Conte sì il ‘garante’ degli accordi presi, ma anche colui il quale dovrà ‘chiarire la linea’ sulle questioni rimaste in sospeso.

Il premier non intende tirarsi indietro

Lunedì alla Camera proverà a fare chiarezza e sciogliere i nodi ancora sul tavolo. La quadratura del cerchio, certo, non sarà immediata. Piuttosto, viene spiegato, si cercherà con il gioco di squadra: un “lavoro di coordinamento” che preceda la blindatura di misure su cui litigare ex post. I toni, è il ragionamento, saranno fondamentali per portare a casa “le riforme che servono al Paese”, ecco perché Conte chiederà alla sua nuova maggioranza di “non venir mai meno al rispetto delle regole” e di “muoversi sempre”, anche nella dialettica tra di loro, “nel solco della grammatica istituzionale”.

La rotta è quella tracciata nel programma, già indicata dal presidente del Consiglio nella loggia d’Onore al Quirinale. Innanzitutto i conti. Fondamentale sarà “rivedere il patto di stabilità” (in questo totale è la consonanza con il presidente della Repubblica).

La carta da giocare con l’Europa sarà quella del dialogo, ma nel quadro di un “europeismo critico”che attraverso un’interlocuzione costruttiva possa portare a stabilire vincoli meno rigidi. Di qui, l’auspicio è quello di poter (oltre a bloccare l’aumento dell’Iva) poter procedere a una riforma fiscale: taglio del costo lavoro con il cuneo fiscale e investimenti per famiglie, imprese e giovani, gli obiettivi.

Centrale nel percorso giallorosso e quindi nel discorso di Conte sarà la tematica ambientale: “un green new deal” che non significhi soltanto difendere l’ambiente ma anche e soprattutto promuoverlo come motore e occasione di sviluppo e crescita economica.

Il premier non dimenticherà poi disabili e terremotati, che ha scelto di incontrare anche nel corso delle sue consultazioni prima di accettare l’incarico. La ricostruzione sarà uno dei primi obiettivi, sarà la sottolineatura del premier che dovrebbe annunciare anche una nuova visita nei luoghi colpiti dal sisma. (LaPresse)

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