Governo, Conte fa la voce grossa: “Indirizzo la politica del Paese”

Al termine dei lavori del G7 il premier rivendica il suo potere per chi lo accusa di essere un ‘burattino’ tra le mani di Salvini e Di Maio

Giuseppe Conte
Foto Ludovic Marin / LaPresse in foto Giuseppe Conte

CHARLEVOIX – Non un ‘fantoccio’, ma un premier capace di indirizzare le decisioni che riguardano la vita del Paese. Al termine dei lavori del G7 che si è tenuto a Charlevoix , in Canada, Giuseppe Conte ha risposto per le rime a chi lo accusa di essere un capo di facciata, manovrato dai leader di Lega e M5S Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

La risposta del premier

“Cosa risponde a chi la accusa di scarsa autonomia rispetto ai leader della maggioranza che la sostengono?”, ha chiesto una giornalista durante la conferenza conclusiva del summit. “Lavoro ogni giorno serenamente nel contesto nazionale e internazionale – ha spiegato il primo ministro Conte– Sono espressione di una maggioranza, le forze che la appoggiano hanno ritenuto in maniera molto trasparente di sottoscrivere un contratto di governo, che è un rafforzamento dell’autonomia del presidente del Consiglio. C’è una piena sintonia personale nel rapporto con Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ovviamente io non rinuncio affatto ad esercitare tutte le prerogative che spettano al presidente del Consiglio dei Ministri. Quindi mi assumo la piena responsabilità di guidare questo governo e di indirizzarne la politica generale”.

Le accuse

Quella di Conte è una dichiarazione che vuole mettere a tacere le molte polemiche scoppiate negli ultimi giorni. Venerdì, ne era scoppiata una, sempre in Canada. Mentre il premier cercava di rispondere alle domande dei giornalisti, era stato preso per il braccio e trascinato via dal portavoce del Movimento, Rocco Casalino. Ancora un’altra ne era partita dopo che alla Camera il primo ministro aveva chiesto il permesso a Di Maio per dire una cosa, ed era stato gelato con un “no”. Gli inciampi dei fuori onda devono essere serviti al presidente del Consiglio che ha deciso di mettere in chiaro il suo ruolo politico. Conte è frutto di un compromesso, ma non è disposto ad essere un burattino.

 

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