Grecia, accordo Stato-Chiesa: addio ai vecchi contenziosi

Diecimila sacerdoti depennati dal libro paga del Governo e tutti i terreni contesi divisi a metà

Alexis Tsipras (AFP PHOTO / LUDOVIC MARIN)

ATENE – Secoli di contenziosi cancellati in pochi istanti. Tanti quanti ne sono bastati al Governo e alla Chiesa, in Grecia, per siglare un accordo definito già storico. A renderlo pure concreto ci hanno pensato Alex Tsipras e l’arcivescovo Geronimos. Alcuni contenziosi relativi ai terreni che duravano da secoli sono stati sperati, per sempre.

Prossimo passo la firma al Sacro Sinodo

L’accordo tra Grecia e Chiesa sarà sottoposto alla firma del Sacro Sinodo. Questi i tre capisaldi su cui si regge: tutti i terreni contesi tra il demanio e le gerarchie ecclesiastiche finiranno in un unico grande fondo immobiliare a gestione condivisa e i profitti verranno divisi a metà. Inoltre, altra svolta rivoluzionaria, i preti (fino ad oggi erano a tutti gli effetti dei dipendenti pubblici e ricevevano lo stipendio direttamente dal ministero del Tesoro), usciranno definitivamente dagli organici statali e verranno pagati dalla Chiesa. Chiesa che comunque riceverà un sussidio annuale dallo Stato pari all’ammontare delle retribuzioni. Circa 10mila i sacerdoti che saranno depennati dal libro paga del Governo.

La svolta di Tsipras

A rendere ancor più sensazionale l’accordo è il passato di Tsipras. Il suo ateismo dichiarato in Grecia è stato sventolato come una bandiera, inoltre il premier è stato il primo a non giurare sulla Bibbia e al cospetto dell’arcivescovo. Vive con una donna che non ha mai sposato e non ha battezzato i figli. Eppure ha dimostrato grande pragmatismo, mantenendo sempre ottimi rapporti con la Chiesa.

 

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