Green pass, c’è la bozza del decreto: controlli sul lavoro non oltre le 48 ore prima dell’ingresso in ufficio

Vietato per le aziende conservare il Qr Code

ROMA – Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, su proposta del Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Ministro della salute, Roberto Speranza, ha firmato anche il Dpcm che regola le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, a partire dal prossimo 15 ottobre.

Intanto nella bozza che regola i controlli sul Green pass che entreranno in vigore dal 15 dicembre, si chiarisce che per regolare i turni, il datore di lavoro potrà chiedere il Green pass ai dipendenti non prima di 48 ore antecedenti l’orario di ingresso in ufficio. “Per far fronte a specifiche esigenze di natura organizzativa, come ad esempio quelle derivanti da attività lavorative svolte in base a turnazioni, o connesse all’erogazione di servizi essenziali – si legge nella bozza del dpcm che regolerà i controlli – i soggetti preposti alla verifica” della certificazione verde “possono richiedere ai soggetti obbligati di rendere le comunicazioni” con “l’anticipo strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore, ciò anche in relazione agli obblighi di lealtà e di collaborazione derivanti dal rapporto di lavoro”.

“Al fine di assicurare il più efficace ed efficiente processo di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 nell’ambito lavorativo pubblico e privato”, il Ministero della salute “rende disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità” che consentono “una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità del personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro, senza rivelare le ulteriori informazioni conservate, o comunque trattate”, si legge ancora nel testo che prevede il divieto di conservare il Qr Code.  “È fatto esplicito divieto di conservare il codice a barre bidimensionale (QR code) delle Certificazioni verdi COVID-19 sottoposte a verifica, nonché di estrarre, consultare, registrare o comunque trattare per finalità ulteriori rispetto a quelle previste dal presente articolo le informazioni rilevate dalla lettura dei QR code e le informazioni fornite in esito ai controlli”. E’ quanto si legge nella bozza di dpcm sui controlli per il Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro.



LaPresse

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