Green pass, Lamorgese: “I titolari non chiederanno documenti”. Verso controlli a campione

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Luciana Lamorgese

ROMA – Le restrizioni imposte dal governo mettono le ali alla campagna vaccinale che supera i 34 milioni e mezzo di immunizzati con venti milioni di green pass scaricati negli ultimi tre giorni.

“È un numero straordinario, esulta sui social il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre però montano le polemiche, non solo dei ‘no-vax’ ma anche di una parte di ristoratori su cui pesano le nuove misure.

A loro, e a chi da giorni lamenta le difficoltà legate ai controlli in bar, ristoranti e altri locali al chiuso, per cui è obbligatorio il green pass, risponde il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che non ha dubbi: i titolari “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”. “La regola è che venga richiesto il green pass senza il documento di identità”, chiarisce, promettendo una circolare di chiarimento in merito.

Si va verso controlli ‘a campione’, anche se fonti del Viminale fanno sapere che le forze di polizia “sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole” sull’uso del certificato, e l’attuazione dei controlli “rappresenta un passaggio delicato”, con “l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica”.

Il chiarimento di Lamorgese viene apprezzato da Confesercenti che parla di “sollievo per i gestori che si erano trovati calati nell’improprio compito di agenti di pubblica sicurezza”.

“Adesso si eliminino anche le sanzioni per le imprese”, aggiunge l’associazione, secondo cui “l’obbligo di Green Pass rimane una misura restrittiva non indolore per il comparto”.

Altra partita aperta è quella delle scuole, dove verrà potenziato il personale non docente anche se, nel caso degli insegnanti, se vaccinati, sarà necessario presentare il green pass una sola volta, a inizio anno.

Chi contesta senza se e senza ma la linea del governo, sono i gestori delle discoteche che restano chiuse. Ieri alcuni locali in Romagna sono stati sanzionati per non aver rispettato le norme anticontagio, e Gianni Indino, presidente regionale del sindacato di categoria, non ci sta: “Mi metto di traverso, anzi, di fronte al governo e lo sfido a muso duro – dice, contattato da LaPresse -. Delle due l’una: o il vaccino funziona, e allora ci fate riaprire e ci fate lavorare con il Green pass, o non funziona e ci dovete delle spiegazioni”.

Ma il governo tiene la rotta per arrivare all’immunità di gregge a inizio autunno e il green pass, ribadisce Speranza, resta “uno strumento fondamentale per gestire questa fase”.

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