Guerini alla corte di De Luca, regge il patto su Topo in UE

Schlein isolata: la corrente di Bonaccini col governatore

Vincenzo e Piero De Luca

NAPOLI – Il governatore Vincenzo De Luca spara a zero e non risparmia insulti contro il Pd, ma non ha problemi a ottenere la partecipazione di dirigenti nazionali alle iniziative. Una circostanza che conferma una volta di più l’isolamento di Elly Schlein nel partito. Oggi e domani a Baronissi c’è la festa dell’Unità per la provincia di Salerno e fra gli ospiti della giornata inaugurale c’è il deputato Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Questo vuol che Stefano Bonaccini è sempre vicino ai De Luca e che il patto per la candidatura di Lello Topo alle Europee regge, nonostante le sparate dello Sceriffo contro il partito. De Luca non ha nessuna intenzione di lasciare il Pd: deve tutelare il terzo mandato. La corrente di Guerini, Base riformista, è confluita in Energia popolare, la componente di Bonaccini, e in Campania comprende il capogruppo in consiglio regionale Mario Casillo, Topo e lo stesso Piero De Luca. Quest’ultimo è fra i relatori della Festa nella giornata di domani. Da notare che a questo dibattito (“Opportunità di crescita e coesione territoriale”) parteciperà anche il commissario regionale Antonio Misiani, fedelissimo di Elly Schlein, bersaglio delle esternazioni deluchiane nell’intervento alla Festa dell’Unità di Napoli. E’ da vedere se, dall’intervento di Misiani, emergerà qualche forma di replica alle sparate di De Luca. “Il Pd non può fare a meno degli amministratori che vincono, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è uno che ha vinto in una regione complicatissima. E’ riuscito a vincere e a governare bene nonostante i tanti problemi”. “Ci sono dirigenti di partito – ha detto fra l’altro il governatore – che passano il loro tempo a organizzare le loro correnti. Questo non è un partito politico, un partito vive di militanza, qui si valorizza solo chi ha il capocorrente che lo protegge e lo fa eleggere alle elezioni successive”. E ancora: “A me dell’affetto e del sostegno di quelli di Roma non me ne fotte niente, dormo tranquillo la notte. Ma quando mai ho avuto il sostegno del partito? Il problema è l’agibilità che può avere in questo partito un uomo o una donna costretto a far parte di un gruppo o un sottogruppo. Mi fate schifo. Io punto al rispetto dei cittadini, se mi vota il 70% dei cittadini è perché evidentemente pensano che possa risolvere qualche problema. Vi sono esponenti del Pd – ha sottolineato il governatore – che hanno sette legislature e che stanno al governo da dieci anni senza fare niente”. Significativo il passaggio sul terzo mandato: la Schlein ha rivendicato più volte il potere di decidere in materia e per tuta risposta De Luca ha dichiarato che “penso sia un dovere democratico dare la parola ai cittadini, perché possano decidere da chi, come e quando essere governati. Chi deve decidere? Chi sta a Roma e non ha il voto neanche della madre?”. E ha aggiunto: “Ci sono esponenti del Pd che hanno sette legislature, che sono stati al governo per dieci anni senza fare niente. Io ho preso il triplo dei voti di Elly Schlein”. E ieri un sostegno a De Luca è arrivato dal presidente di Ali e sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd), al Festival delle Città, organizzato a Roma, a proposito della posizione della segretaria: “Il Pd non può fare a meno degli amministratori che vincono, il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, è uno che ha vinto in una regione complicatissima. E’ riuscito a vincere e a governare bene nonostante i tanti problemi”.

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