JEDDAH – La Supercoppa Italiana è in . L’hanno portata a casa i bianconeri con un gol di Cristiano Ronaldo e tante polemiche. Per un rigore non fischiato su Conti, soprattutto, e per un inesistente fuorigioco fischiato in partenza a Cutrone. Difficile dire come sarebbe andata ma la sensazione è che il Milan, pur difendendosi con onore e spesso comandando il gioco, questa gara l’abbia persa in partenza.
Higuain, un’esclusione con troppi dubbi
La questione relativa a Gonzalo Higuain, infatti, potrebbe aver influito non poco sull’andamento del match. Troppo pochi i minuti a disposizione dell’ex bomber di Real Madrid, Juventus e Napoli per dire la sua, troppa tensione con il tecnico Gattuso e con la società. Ufficialmente Higuain è rimasto fuori per qualche linea di febbre. In realtà sembra che la sua esclusione fosse stata determinata da una precisa scelta societaria, con il 9 rossonero molto vicino al Chelsea di Maurizio Sarri. Il Pipita ieri avrebbe voluto giocare eccome, un guerriero come lui difficilmente si lascia intimorire da un po’ di influenza. E allora ecco perché tutti gli indizi portano ad una scelta più societaria che tecnica.
Per lui porte aperte alla Premier
Gattuso sapeva che Higuain avrebbe potuto aiutarlo molto nella finale di Supercoppa ma ha dovuto probabilmente fare i conti con una battaglia tra l’attaccante e la società che, di fatto, gli è costata la permanenza a San Siro sponda rossonera. Che l’argentino non fosse proprio in palla a livello psicologico, qualora ci fossero dubbi, lo si è capito ancor di più a fine partita. A Jeddah, esattamente come accaduto a Milano a margine della partita persa con i bianconeri in campionato, il Pipita ha avuto uno scatto di nervi probabilmente per il rigore solare non concesso da Banti. Forse però quello scatto è soltanto una conferma di quel lato caratteriale di Higuain che non lo renderà indimenticabile per nessuna tifoseria.
