Huawei, gli Stati Uniti formalizzano i capi d’accusa

Foto Fred Dufour / AFP

WASHINGTON – Gli Stati Uniti hanno avanzato una lunga serie di capi d’accusa nei confronti del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Sono 13 le accuse legate a violazioni delle sanzioni statunitensi contro l’Iran. Presentate dal Dipartimento di Giustizia nei confronti del gruppo e della direttrice finanziaria Meng Wanzhou. Arrestata in Canada a dicembre proprio su richiesta degli investigatori americani.

Parallelamente, due consociate di Huawei sono state accusate di associazione a delinquere volta a sottrarre segreti industriali, nello specifico le tecnologie cellulari di T-Mobile. “Queste due serie di accuse portano alla luce le azioni persistenti e spudorate messe in atto da Huawei. Per sfruttare le società e le istituzioni finanziarie americane. E per minacciare la concorrenza mondiale libera ed equa”, ha dichiarato il direttore dell’Fbi, Christopher Wray.

In un comunicato trasmesso all’agenzia AFP, Huawei ha smentito che la società o qualunque delle sue sussidiarie o affiliate, “abbia commesso le violazioni della legge statunitense di cui è accusata”. La stessa azienda ha dichiarato di “non essere a conoscenza di atti riprovevoli compiuti dalla signora Meng. Ed è fiduciosa che i tribunali statunitensi giungeranno alle stesse conclusioni”. La dirigente, attualmente in libertà vigilata a Vancouver, dovrà comparire il prossimo 6 febbraio. Di fronte a un giudice canadese nel quadro delle procedure di estradizione avviate dagli Usa.

(AWE/AFP)

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